Cuneo – Con una nota a firma di Ugo Sturlese, la coalizione della candidata sindaca Luciana Toselli, (Cuneo per i Beni Comuni, Cuneo Mia, Idea Cuneo) interviene nella polenica sulla pianificazione saniatria e sullos vuotamneto di Cuneo a favore di Alba. L’ex primario del Santa Croce ora consigliere comunale punta il dito sul Pd e sul consigliere regionale Marello, su Cirio e ICzrdi e la scelta dell’Asl Cn2 e ribadisce anche la scelta di un nuovo ospedale. Ma da smepre la coalizione di Toselli ha in mente la ristrutturazione e l’adeguamentod el Santa Croce in centro città, realizzabile in tmepi rapidi e senza dispendio di risors, tempi lunghi e territorio.
Ecco quanto scive Sturlese:
Il 1° febbraio 2022, discutendo un ordine del giorno del Partito Democratico di conferma del ruolo di Hub dell’Ospedale Santa Croce-Carle avevamo denunciato come gruppo consiliare “Cuneo per i Beni Comuni” l’insidiosa manovra del presidente della Regione Piemonte Cirio e dell’assessore alla Sanità Icardi, che a parole confermavano il ruolo di Hub dell’Ospedale di Cuneo ma in pratica lo svuotavano di contenuti, sdoppiando una serie di strutture (Radioterapia, Chirurgia Vascolare, Chirurgia Plastica, Infettivologia, Pneumologia) in spregio a ogni criterio di corretta programmazione sanitaria, che deve basarsi sulla gerarchia dei DEA e dei relativi bacini di utenza (DEA di 2° livello a servizio di 600.000/1.200.000 abitanti, DEA di 1° livello 150.000/300.000 abitanti).
Particolarmente grave in questo contesto risulta la posizione del consigliere regionale del Pd Marello, esplicitata ieri su numerosi organi di stampa, che mostra (o finge) di non aver capito nulla così come l’assessorato regionale alla Sanità dei contenuti del Piano Sanitario regionale. Infatti Marello sproloquia di sanità territoriale per sostenere la diffusione di specialità ospedaliere in più sedi, parla di grandezza della superficie territoriale dell’albese confrontandola con quella della Liguria che ha un numero molto maggiore di abitanti, ipotizza due grandi poli (Hub) senza alcun supporto scientifico di programmazione sanitaria e chiede un nuovo piano socio-sanitario. E lo chiede perché gli atti aziendali recentemente approvati dalla ASL CN 2 (che istituiscono le nuove strutture) saranno sicuramente invalidati perché non corrispondenti alle indicazioni dell’attuale piano socio-sanitario. Si tratta quindi di una iniziativa gravissima in contrasto con la normativa regionale che lacera il PD provinciale ed espone l’Ospedale di Cuneo al rischio di un sostanziale ridimensionamento.
Al Pd non resta che smentire la posizione di Marello ed attuare come gruppo regionale una forte iniziativa di diffida presso il Ministero per bloccare questi propositi disfunzionali della Regione Piemonte.
Il nostro Coordinamento sostiene, come del resto ha fatto il gruppo consiliare di Cuneo per i Beni Comuni da due anni, la necessità di evitare i tempi lunghi della opzione del nuovo ospedale unico a Confreria e le molte contraddizioni del progetto (relative ai vincoli di normativa, al consumo di suolo, alla necessità di nuove opere per rendere sostenibile l’accessibilità alla nuova sede e in tempi più recenti l’aumento dei costi delle opere ospedaliere e stradali almeno del 50%, nonché dei costi di progettazione non ancora finanziati dalla Regione). Sosteniamo al contrario di impegnare subito i 32, 5 milioni disponibili per interventi anti-sismici e anti-incendio nell’attuale sede del Santa Croce, realizzabili in tempi rapidi, per rinnovare e mettere in sicurezza la sede centrale, valutando anche il possibile mantenimento di alcune strutture del Carle in una fase intermedia e considerati gli investimenti cospicui già impegnati in tale sede (realizzazione di una sala multidisciplinare di Endoscopia, di nuovi letti di rianimazione, degli interventi di rinnovamento del Pronto Soccorso e della Medicina di Urgenza). Sono da considerare inoltre le risorse destinate dal PNNR (7 milioni) per il rinnovo delle attrezzature. In ogni caso noi porteremo in discussione pubblica le nostre proposte su Santa Croce-Carle, che consentiranno anche la realizzazione in tempi rapidi della prioritaria Casa della Comunità, fondamentale struttura territoriale per rispondere alle carenze del nostro Servizio Sanitario nazionale evidenziate dalla situazione pandemica da Covid.