Cuneo – Ogni essere vivente necessita di acqua. Noi umani interagiamo con essa quotidianamente in una miriade di modalità diverse dalle esigenze domestiche o igieniche a quelle alimentari e industriali. Eppure raramente ci soffermiamo sulla complessità di questa interazione e, purtroppo, più raramente ancora assumiamo atteggiamenti di difesa per questo bene indispensabile.
Da questi presupposti muove il documentario canadese “Watermark” che il cinema Lanteri in collaborazione con l’Associazione Santos-Milani ha inserito nella rassegna dedicata all’ambiente. Un film che denuncia da subito il suo assunto di fondo con le immagini prima della forza dirompente e affascinante dell’acqua cui fa da contraltare drammatico la morte dei territori desertificati, la crosta terrestre ferita da crepe di arsura. È la “filigrana” del titolo, cioè i segni lasciati sulla crosta terrestre.
I registi girano una spettacolare carrellata attraverso il mondo liquido con una prospettiva che non si adegua a riflessioni emotivamente giustificate, ma non sempre realistiche. Inutile negare che sull’acqua è stato costruito il benessere di parte del pianeta. Opere di ingegneria hanno consentito di metterla a disposizione per molti territori. Il dialogo tra attività umana e acqua va dunque spostato su una consapevolezza da costruire, su una dimensione di equità tra i popoli, su un razionale sfruttamento. Nell’itinerario proposto dalla rassegna il documentario si propone come occasione per aprire gli occhi su questi temi che la presentazione di don Flavio Luciano, responsabile della commissione Giustizia e Pace, metterà meglio in evidenza.
“Watermark” è al cinema Lanteri questa sera, giovedì 12, alle 21. Il prossimo appuntamento sarà giovedì 19 con le api di “Un mondo in pericolo”.