Torino – La riforma della legge elettorale è tornata in Settima Commissione, dove stamattina è cominciata la vera e propria discussione sul testo presentato dalla maggioranza. Non sono ancora state trattate nello specifico le altre tre proposte di revisione dell’attuale testo, provenienti da consiglieri di opposizione.
Sulla Pdl a prima firma Lega, illustrata brevemente dal presentatore a inizio riunione, si è aperto il dibattito durante il quale sono stati sottolineati alcuni nodi.
Detto che il numero di componenti dell’Assemblea resterebbe invariato, è stata messa in discussione la questione delle soglie. Sull’abolizione del listino i pareri sono contrastanti, mentre in ogni caso circa il premio di maggioranza sembra esserci convergenza. Lo stesso può dirsi del principio della parità di genere (peraltro obbligatorio) e della possibilità di doppia preferenza, anche se è stato fatto notare che se non verrà assicurato altresì un equilibrio del numero di candidature di entrambi i generi potrebbero esserci storture nell’applicazione concreta di un principio ritenuto giusto.
È stato anche sollevato il problema di una possibile sparizione dei monogruppi, nonché la questione degli assessori esterni, che oggi è limitata al numero di tre. Da un lato incrementare gli assessori esterni assicurerebbe più facilità nel garantire il numero legale in Aula e una migliore rappresentatività dei territori in Consiglio, dall’altro potrebbe produrre un buon numero di assessori più soggetti alla presidenza di Giunta che alle volontà consiliari.
La discussione prosegue nelle prossime sedute. Dopo l’imminente tornata elettorale, verranno anche sentiti i rappresentanti degli Enti locali in audizione.