Cuneo – Anche la provincia di Cuneo risulta coinvolta nell’operazione “Bianco sporco” condotta dalla Guardia di Finanza di Torino, che ha scoperto una truffa milionaria. Sono 22 le persone per le quali oggi (martedì 10 maggio) viene eseguita un’ordinanza di custodia cautelare (emessa dal Gip di Torino), per 13 di loro in carcere (tre ai domiciliari, per gli altri sei l’obbligo di firma); apparterrebbero, a vario titolo, a “un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta, nel settore dell’efficientamento energetico”.
L’inchiesta è scattata nel 2018 per l’ipotesi di una truffa, nel periodo 2014-2021, sul complesso meccanismo dei cosiddetti “certificati bianchi” (o Tee, Titoli di efficienza energetica), necessari per attestare l’efficienza energetica delle aziende distributrici di energia elettrica e gas con oltre 50.000 clienti, attraverso iniziative dirette di risparmio energetico oppure con l’acquisto di questi certificati, in modo da ottenere contributi tariffari. Il tutto, sulla base di denaro pubblico che ricade anche sulle bollette di ciascun utente, nella voce “oneri di sistema”. Meccanismi complessi e transazioni anche internazionali, scoperti partendo da intercettazioni telefoniche e analisi di movimenti finanziari, con numeri che via via sono diventati enormi: su oltre mille progetti presentati, circa la metà erano fittizi, e il giro d’affari creato ammonta finora a 30 milioni di euro, di cui 13 sarebbero stati poi oggetto di operazioni di riciclaggio.
Nelle operazioni per l’esecuzione delle ordinanze sono impegnati più di 300 finanzieri operanti in Piemonte (oltre alla provincia di Torino, da cui è partito tutto, anche Alessandria, Cuneo e Verbania), Lombardia (provincia di Milano), Liguria (provincia di Savona), Veneto (provincia di Vicenza), Emilia Romagna (province di Bologna, Modena e Rimini), Calabria (provincia di Crotone) e Sicilia (provincia di Messina).