Mondovì – Si è concluso con un non luogo a procedere per particolare tenuità del fatto il processo per lesioni stradali in cui era imputata R. B., 59enne di Bastia Mondovì, che il 23 ottobre 2018 investì in via Vittorio Veneto una giovane studentessa che rientrava a casa da scuola. La ragazza stava attraversando la strada quando sopraggiunse la Fiat Panda condotta dalla donna che la urtò procurandole la frattura della spalla. La giovane fu ricoverata per alcuni giorni in terapia intensiva, rimase in ospedale per due settimane e poi dovette affrontare una lunga riabilitazione prima di rientrare in classe a inizio 2019. In aula la madre della ragazza aveva riferito di aver assistito all’incidente dalla finestra di casa che dava proprio sulla strada e di aver visto la figlia che attraversava la strada sulle strisce pedonali. Non altrettanto certo della posizione della ragazza un giovane che per primo accorse sulla scena dell’incidente.
Dalla ricostruzione dei Carabinieri, risultava che l’auto viaggiava nei limiti di velocità e che in quel momento, come aveva dichiarato la signora, aveva il sole di fronte, come confermato dalla conducente dell’auto che si trovava dietro la Fiat Panda.
All’esito dell’istruttoria l’accusa ha chiesto la condanna a quattro mesi di reclusione, in considerazione anche del pieno risarcimento a favore della vittima. Per la difesa della donna, invece, l’istruttoria non aveva assolutamente sciolto i dubbi relativi alla dinamica dell’incidente, in cui aveva giocato un ruolo importante sia il cono d’ombra in cui si era trovata l’autovettura dopo l’uscita dalla rotonda, sia la probabilità che la ragazza avesse fatto uno scatto improvviso nel cercare di attraversare la strada per anticipare l’auto che stava sopraggiungendo, e questo giustificherebbe anche il punto d’urto sull’estremo spigolo sinistro dell’auto e per questi motivi ha chiesto l’assoluzione.