Fossano – La commessa di un supermercato lo aveva notato già il giorno prima mentre si aggirava con fare sospetto tra gli scaffali del reparto cosmetici e aveva avvisato l’addetto alla sicurezza, che si era quindi avvicinato al ragazzo che lo aveva apostrofato chiedendogli cosa avesse da guardare; in mano non aveva nulla ma la sua giacca presentava dei rigonfiamenti sospetti. L’addetto alla sicurezza aveva quindi allertato i Carabinieri che avevano successivamente intercettato il ragazzo poco fuori dal supermercato con una busta in mano e dentro alcune creme per un valore di 140 euro. Il proprietario del supermercato aveva riconosciuto la merce come propria e l’aveva prontamente riavuta indietro, mentre il giovane A. F., di origini nordafricane, era stato arrestato il 3 febbraio 2019 in flagranza di reato e posto agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa la merce era esposta alla pubblica fede perché anche se c’era un sistema di videosorveglianza, questo non copriva l’intera area del supermercato; a conclusione dell’istruttoria l’accusa ha quindi chiesto la condanna a due anni e due mesi di reclusione e 1.000 euro di multa. Per la difesa invece non era stato provato il furto a carico del giovane che era uscito a mani vuote dal negozio e solo dopo per strada era stato trovato con in mano una busta di plastica con dentro delle creme che non è stato provato venissero dal supermercato. Inoltre il circuito di telecamere faceva sì che quella merce non fosse da considerare esposta alla pubblica fede e quindi ha chiesto l’assoluzione del giovane. Il giudice però ha accolto la ricostruzione dell’accusa e condannato A. F. a otto mesi e 850 euro di multa.