Quando si dice che l’amore è l’incontro di sguardi che si cercano! In questo piccolo libro, nelle sue poche parole e molte immagini, sono gli sguardi di Tommaso e Alice, fratello e sorella, a incontrarsi. Ma ciò che conta è la direzione dello sguardo tanto da mutarsi nel titolo stesso: Tommaso col naso all’insù e Alice con gli occhi all’ingiù.
Potrebbero guardare altrove. Avrebbero un ampio orizzonte davanti. Ad aprirlo a Tommaso è la vivace curiosità tipica di ogni bimbo, ad Alice è invece il suo essere su una nuvola da cui vedere il mondo, quello stesso mondo che il fratello guarda ad altezza di bimbo.
A questo punto è bene chiarire che non di favola si tratta. La delicatezza del fluire delle parole riempie e trasforma un dolore profondo, reale: Alice è volata su una nuvola dopo essere stata “dodici settimane e sei giorni” nel pancione della mamma.
A percorrere queste pagine è dunque un dolore incomunicabile, se non con l’aiuto dell’immaginazione che scioglie le parole, si fa disegno e tenui colori.
È un’assenza che non viene vissuta come tradimento di una promessa, bensì cerca una possibilità per essere raccontata e condivisa e sfuggire così all’abisso. Una “liberazione”, confessa l’autrice. Per lei, anzitutto, ma anche per la sua famiglia che insieme “cercano risposte, ma non le trovano” raccontare significa sciogliere un nodo.
Viene in soccorso questo breve racconto concepito come una “carezza”, leggibile in un soffio, ma riconoscibile nei pensieri che suscita una volta richiuso in adulti e bambini. E come le parole che paiono quasi sussurrate, ugualmente delicati sono i disegni, in cui non c’è alcuna increspatura di linee, alcun colore che si imponga. Armonia pur nel dolore.
Col naso all’insù
di Giorgia Alicia Migliano e Alexandra Migliano
Primalpe
11 euro