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Venerdì 22 novembre 2024

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Paolo Craveri, Rosanna Balangero e Beatrice Craveri di Revello nella Casa famiglia Dil Kumari in Nepal

La struttura è nata grazie alle donazioni dell’Associazione Cecy Onlus di Revello

La Guida - Paolo Craveri, Rosanna Balangero e Beatrice Craveri di Revello nella Casa famiglia Dil Kumari in Nepal

Straordinaria esperienza in Nepal per Paolo Craveri, Rosanna Balangero e Beatrice Craveri di Revello.  Sono stati per più giorni nella piccola comunità di  27 ragazzi (19 femmine e 8 maschi, dai 6 ai 17 anni di età) nella ‘Casa Famiglia Dil Kumari’, la struttura destinata ad ospitare bambini provenienti da difficili situazioni familiari. La struttura è stata  costruita in questi anni dall’Associazione di Revello Cecy Onlus in Nepal, nel villaggio di Nunthala. Il sodalizio, molto attivo, è nato nel ricordo di Cecilia Craveri, morta improvvisamente a 20 anni nel 2015.

La Casa famiglia del Nepal?
Tutti i ragazzi vengono accolti da Tika e Bimala, maestro educatore il primo e aiuto tuttofare la seconda, che hanno saputo creare un clima molto sereno.

Una giornata laggiù?
La sveglia è alle 6 del mattino e dopo la colazione, a base di tè e qualche biscotto. Tutti, anche i più piccoli, si dedicano alle pulizie: c’è chi fa il bucato, chi sistema le camere, chi spazza il cortile e chi lava i bagni. Abbiamo molto apprezzato la responsabilità di ognuno e l’autonomia, anche dei più piccoli,  che di buon grado collaborano in qualsiasi lavoro si renda necessario.

E dopo cosa fanno?
Dopo queste faccende, per loro viene il tempo per il gioco, per i compiti e lo studio. Loro giocano con poco: alcune pietre e un piccolo spiazzo di terra sul quale tracciare i quadretti della ‘settimana’ sono sufficienti. Oppure un groviglio di elastici, ricavati da una vecchia camera d’aria, grosso quanto un pugno, si trasforma in un gioco di abilità palleggiando con il piede!

Cosa mangiano i ragazzi nepalesi?
Alle 9.30 del mattino  è l’ora del pranzo che, invariabilmente, consiste nel ‘dal bhat’: è il piatto tipico nepalese composto da riso bollito, lenticchie stracotte, patate e verdure. Quattro ragazzi, a turno, fanno gli inservienti in cucina.

E la scuola che frequentano?
Ci vanno verso le dieci. Dalla Casa Famiglia, scendono un viottolo e imboccano la stradina che porta al grande piazzale. Prima, però,  tutti hanno indossato le divise scolastiche, tenute con molta cura: tutte le mattine le scarpe vengono spazzolate perché la fascia laterale deve risultare perfettamente bianca, priva di polvere; il maglione e i pantaloni sono oggetto di frequenti lavaggi. L’orario scolastico va dalle 10.30 alle 15.30, con due  intervalli. Al rientro da scuola la divisa scolastica viene immediatamente riposta e si indossano i vestiti ‘da tutti i giorni’.  

Finite le lezioni i ragazzi che fanno?
Tika lascia sempre delle consegne da fare: pelare e affettare le patate, lavare le verdure, mettere in ordine qualche angolo della cucina, pulire l’ingresso della casa, ecc.  Sono  impegni che non richiedono molto tempo, ma sviluppano in loro l’attitudine a collaborare insieme, grandi e piccini. 

A merenda che mangiano?
La merenda consiste in una tazza di tè e qualche biscotto. I ragazzi più grandi normalmente scendono al villaggio, dove la municipalità ha messo a disposizione una piccola sala, dove i giovani possono  condividere le ultime ore di luce della giornata. In Nunthala non ci sono altri luoghi di ritrovo per gli adolescenti. Sul piazzale della Casa famiglia, intanto, ci sono le prove per qualche danza tradizionale,  in contemporanea a mille altri giochi che i bambini  si inventano.  

E poi?
Alle 18 tutti vengono chiamati nella saletta al secondo piano: una ragazza laureata  del villaggio, Hasta, tutte le sere guida il doposcuola, dal  semplice aiuto nei compiti a veri e propri  approfondimenti, un ‘plus’  rispetto alla scuola locale.

Come si conclude la loro giornata?
Alle 20 circa viene servita la cena, ancora una volta il ‘dal bhat’ (identico a quello già servito al mattino), letteralmente divorato dai ragazzi, con numerosi bis! Noi ci siamo chiesti come si possa mangiare, con tanto gusto e così in grande quantità, lo stesso identico piatto due volte al giorno, sette giorni su sette! Eppure gli spaghetti proposti in alternativa non li hanno entusiasmati… anzi, il piatto forte della cucina italiana ha provocato numerosi musi lunghi! Una volta a settimana il ‘dal bhat’ viene servito con l’aggiunta di un po’ di carne.

E la fine della giornata?
La sera trascorre tra balli, lavori  in cucina, giochi e ancora un po’ di studio.  Verso le 22 tutti a letto, nelle stanze poste al primo piano: due per le femmine e una per i maschi. 

Quei ragazzi che problemi si portano dietro?
I bambini e i ragazzi della casa famiglia Dil Kumari hanno alle spalle storie di sofferenza, fame, abbandono e talvolta violenza. Alcuni appartengono alla casta più segregata  (i cosiddetti ‘intoccabili’), altri arrivano da zone remotissime, altri ancora non hanno mai conosciuto laffetto dei genitori!

Cosa ha lasciato questa esperienza in voi?
La settimana è trascorsa molto in fretta e a noi sembra di aver vissuto in un’altra dimensione, innamorandoci di quella realtà! E’ stata un esperienza bellissima ed emozionante, abbiamo davvero sentito lo spirito di Cecilia in quei bambini… Ringraziamo tutti i donatori  che hanno reso possibile questa realtà e quanti ancora vorranno sostenere le iniziative dell’Associazione Cecy Onlus (www.cecyonlus.org ).  

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