Cuneo – Un candidato sindaco in meno, nella corsa per la carica di primo cittadino nel capoluogo della Granda: Silvio Bessone, pasticcere, cioccolataio e ristoratore di Vicoforte Mondovì, rinuncia alla “corsa”, supportata dalla lista “Autonomi e partite Iva”, con cui si era presentato a inizio anno. Il passo indietro è motivato da impegni lavorativi. “Sono veramente dispiaciuto di dover desistere – spiega in una nota l’ex candidato – da questo nostro desiderio di correre nelle prossime amministrative per il consiglio comunale. Da anni svolgo, oltre l’attività di cioccolatiere e ristoratore anche il ruolo di docente e consulente internazionale per progetti di sviluppo nel mondo del cacao. I miei interlocutori: Fondazioni e Ong internazionali, svolgono attività per conto delle Nazioni Unite e della Comunità Europea e della Cooperazione Internazionale del Ministero degli esteri. Il mio contributo tecnico scientifico contribuisce a migliorare la qualità della vita degli ultimi nel settore agricolo del cacao aiutandoli a porre in essere tutte quelle azioni di valore personale e soprattutto ambientale, come il progetto che da un anno sto seguendo in Guatemala su mandato della Ue. Ero consapevole che avrei dovuto terminare il progetto in corso in Guatemala entro agosto 2022 ma per cause burocratiche la mia missione strategica deve iniziare il 9 di maggio e protrarsi per non meno di 25 giorni, proprio quelli che sono maggiormente caldi per la campagna elettorale. Ho cercato in ogni modo di spostare quella missione ma il solo modo era abbandonare il progetto. Con gravi conseguenze anche economiche per l’Ong e soprattutto per i contadini, beneficiari del progetto umanitario. Se il 12 giugno i cittadini di Cuneo fossero chiamati per davvero a scegliere un candidato sindaco, allora avrei anche potuto decidere diversamente e rinunciare all’attività che maggiormente dà lustro alla mia professione, ma trattandosi di mera ratifica di scelte fatte altrove da altre persone ho deciso, sebbene a malincuore, di rinunciare”.
“Autonomi e Partite Iva – conclude – non è un movimento di protesta, ma di proposta. Non partecipare a questa tornata elettorale per noi non è una sconfitta, ma la presa di coscienza della difficoltà che si incontra nel costruire un movimento che parte dal basso, che non ha posti da distribuire, che non ha connessioni con centri di potere e di distribuzione di privilegi”.