Boves – “Anche oggi ci sono aggressori e aggrediti, torturatori e vittime, prepotenti e inermi. Come allora. Nulla è cambiato rispetto a quell’inverno del ’43, e neppure è cambiato il bisogno e il dovere di credere negli uomini. Di scegliere, schierarsi e proclamare ad alta voce la propria identità con la scelta di altri uomini. Ogni anno in questo giorno, soprattutto quest’anno, si tratta di fondare il rispetto della dignità umana, l’amore della giustizia e del Paese”. Sono state le parole dell’orazione del giornalista e già reporter di guerra Domenico Quirico (assente per malattia) a fare da filo conduttore alla manifestazione per la festa della Liberazione che si è svolta a Boves lunedì 25 aprile. Quest’anno il ricordo è andato anche a don Mario Ghibaudo e don Giuseppe Bernardi, uccisi il 19 settembre ’43 da una rappresaglia nazista che presto saranno proclamati beati. La cerimonia è prevista per il prossimo autunno.