Nel vasto repertorio dei canti popolari di una regione chi si accinge a farne un’antologia deve forzatamente operare una scelta. Lo conferma Giovanni Cerutti che per questo lavoro di cernita nell’“invidiabile patrimonio poetico e musicale di canti” del Piemonte si lascia guidare dalla sua frequentazione come cultore di tale materiale culturale oltre che dalla lunga esperienza come animatore della Compagnia musicale cuneese.
Un’antologia dunque offerta sia a chi nei canti si lascia coinvolgere direttamente, e non manca a questo proposito una nota malinconica circa l’abbandono dell’usanza del cantare insieme, sia all’appassionato di tradizioni popolari. Infatti la breve introduzione, come parecchie annotazioni specifiche su singoli brani, chiariscono quanta storia li accompagni trasformandoli in deposito della memoria di un tempo anche molto lontano.
Spesso si riallacciano ad avvenimenti storici che i cantastorie impegnati sulle piazze delle fiere si incaricavano, inconsapevolmente, di far girare tra la folla dei paesi visitati. Quasi media ante litteram, queste canzoni orecchiabili avevano infatti carattere “narrativo” di fatti o personaggi storici. Celeberrimo è Baron litron, commosso omaggio alla figura di Barbaroux. Senza dimenticare la possibilità di trasmettere anche insegnamenti morali, non disdegnavano comunque bonarie prese in giro indirizzate di volta in volta alle autorità o al mondo religioso. L’indice tematico alla fine dà ragione o orienta in questa ricchezza.
Il canto popolare è poi occasione di celebrazione, di incontro, di festa. La comunità vi si riconosce non solo nell’argomento, ma soprattutto nelle sue capacità aggregative indispensabile ingrediente dei riti comunitari da quelli ufficiali ad altri spontanei come la cena in osteria, la rimpatriata tra amici tra una partita a bocce e una costina alla brace, senza far caso a sonore stonature. Anche su questo versante i canti popolari custodiscono una memoria di costumi. Cosicché la proposta non solo dei testi originali con traduzione in italiano, ma anche degli spartiti suona quasi invito a recuperare questa dimensione di socialità.
Le 137 canson piemontèise
di Giovanni Cerutti
Primalpe
14 euro