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Domenica 22 dicembre 2024

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Borgo, il consiglio comunale conferma il via libera a impianto fotovoltaico, biodigestore e teleriscaldamento

Ma le assenze del fronte del no infiammano la discussione e accendono gli animi

La Guida - Borgo, il consiglio comunale conferma il via libera a impianto fotovoltaico, biodigestore e teleriscaldamento

Borgo San Dalmazzo – Clima teso e aria pesante al consiglio comunale del 20 aprile, probabilmente il penultimo prima delle elezioni del 12 giugno. All’ordine del giorno solo tre punti: tre mozioni presentate dal gruppo di minoranza “Borgo 3.0” per fare il punto e dare un ulteriore imprimatur a tre grandi progetti portati avanti dall’amministrazione Beretta con l’accordo della minoranza. Si parla del recupero dell’area ex Italcementi (con il relativo progetto per un impianto fotovoltaico), del biodigestore presso gli impianti Acsr di San Nicolao (già ampiamente discussi negli ultimi mesi e anni) e (novità degli ultimi giorni) di una rete di teleriscaldamento per i condomini e gli edifici pubblici della città.

Servono tre ore per esaurire la discussione, ma quasi tutto il tempo è dedicato alle relazioni dei tecnici. Tra il pubblico sono presenti anche Paolo Giraudo e Marco Bassino, indicati come possibili o sicuri candidati per la carica di sindaco.

Si parte con mezz’ora di ritardo, perché tra i banchi dei consiglieri ci sono tanti vuoti e inizialmente manca il numero legale, poi un paio di ingressi consentono l’avvio dei lavori. All’appello risultano assenti Roberta Robbione (che ha fatto sapere di essere in isolamento causa Covid), Clelia Imberti, Alessandro Monaco, l’assessore Erik Ambrosio, Ilda Macario (lontana da Borgo) e Giorgia Tronci (che arriverà più tardi).

Marco Bona, capogruppo della minoranza, spiega il senso della serata: “Vogliamo comunicare il lavoro svolto in questi 5 anni nelle commissioni, illustrando i progetti analizzati. Un’opportunità per realizzare un passaggio di consegne a chi verrà dopo di noi, lasciare un contributo conoscitivo a chi amministrerà la città nei prossimi anni”.

Bona illustra poi il progetto di recupero dell’area ex Italcementi (85.000 mq di proprietà di Italgen e 150.000 mq. ,- quelli dell’ex cementeria -, che fanno capo a Ital Real Estate).

Mentre sulla parte Italgen è già stato sottoscritto un accordo che prevede la creazione di un impianto fotovoltaico sul 70% della superficie e la cessione del restante 30% al Comune per un parco pubblico, più incerta è la sorte dell’area di proprietà di Ital Real Estate. Bona è ottimista: “C’è un’ipotesi di acquisto con l’utilizzo dei fondi del PNRR destinati alla riqualificazione delle aree degradate. Anche in questa parte potrà sorgere un impianto fotovoltaico, da realizzare direttamente dal Comune, e una parte sarà area verde con valenza turistica, il punto di raccordo tra Parco delle Alpi Marittime e Parco fluviale Gesso-Stura”.

Dopo la relazione dei tecnici, la serata si infiamma con l’intervento del vice sindaco Beppe Bernardi. “Mi sarei aspettato la presenza di tutti i consiglieri – dice con tono accalorato -. Invece vedo che manca chi non ha il coraggio di venire a porre domande e magari votarci contro. Scappare però non serve a nessuno. Stasera trattiamo argomenti di spessore, sono in ballo 20 milioni di investimenti e c’è chi li vorrebbe rifiutare. Lo dico a Fantino e a chi non c’è. Questo è un tentativo di nascondersi dietro a un dito. Bona ha fatto un lavoro straordinario, deludente vedere che c’è chi rifiuta il confronto. Questo non è avere il senso della comunità. È una vergogna, non ci sono più le condizioni per ragionare, si preferisce andare a comprare il gas in Russia e finanziare chi invade l’Ucraina. Ringrazio il sindaco che ci ha creduto e mi auguro che la prossima amministrazione prosegua su questa linea. Il partito del no è il partito che ha fermato l’Italia ma spero non fermi Borgo”.

Stessi accenti nell’intervento del capogruppo di maggioranza Francesco Papalia. “Sono desolato, anche stasera abbiamo assistito a un teatrino, con il tentativo di far mancare il numero legale. Le domande circolate nei giorni scorsi sono domande superficiali, fatte per mandare fumo negli occhi. In realtà si è riusciti a prendere il meglio che si poteva. Non è accettabile la politica del no che vuole fermare il progresso tecnologico”.

Polemico con gli assenti anche il sindaco Gian Paolo Beretta: “Chi non poteva partecipare per motivi di salute poteva chiedere di attivare un collegamento on line, lo avremmo realizzato facilmente. Ringrazio la minoranza per l’arguzia e la lungimiranza. Sono argomenti su cui anche le future amministrazioni si dovranno esprimere, seppure “obtorto collo”. Bisogna lavorare per le future generazioni, non per le prossime elezioni”.

Dai banchi della minoranza, se la prende con il fronte del no anche Piermario Giordano: “La scelta di non partecipare è frutto di un sistema malato. Mi auguro che nel prossimo consiglio comunale ci siano tanti Marco Bona, che ha avuto il coraggio di affrontare le tematiche, analizzarle in modo equilibrato e infine ha avuto il coraggio di portare questi argomenti in consiglio comunale. Dire un sì o un no è facile, diverso è analizzare le problematiche. Gli altri parlano alla pancia della gente, noi abbiamo preferito guardare avanti, partecipare, analizzare i progetti. Ringrazio chi ha deciso di essere presente e partecipare: è un voto per la democrazia”.

La mozione di sostegno al progetto sull’area Italcementi viene approvata con 10 voti a favore e nessun contrario, Fantino non partecipa al voto. Stesso risultato per le altre due mozioni, sul biodigestore e sulla realizzazione di una rete per il teleriscaldamento, progetto presentato da Edison Energia.

Fantino ha poi diffuso una nota in cui ribadisce i motivi della sua contrarietà ai progetti. In particolare, per quanto riguarda l’ex cementeria, scrive: “Siamo ad aprile e non a Natale, quando si può sperare in Babbo Natale. Qui si vorrebbe che il Comune comprasse l’area, che abbattesse gli edifici, si facessero aree verdi, ecc L’unica cosa certa è che non sapete distinguere fra i sogni e le idee e i progetti. Ma sapete quali sono i costi dell’abbattimento di un ex cementificio? Con il rischio di trovare amianto. I soldi del PNRR usiamoli per il centro storico, per le scuole, per Largo Argentera e la caserma Mario Fiore. Per l’area ex Italcementi siano coloro che hanno guadagnato miliardi per settant’anni a provvedere alla sistemazione dell’area”.

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