Busca – “Non era solo un assuntore di stupefacenti, ma il fornitore di Busca”, così il pubblico ministero Raffaele Delpui ha definito l’attività di spaccio di E.Q. 27enne di origini albanesi, accusato di aver venduto marijuana ad alcuni ragazzi del posto per circa due anni.
Il primo controllo da parte dei Carabinieri era avvenuto a dicembre del 2017; in quell’occasione i militari trovarono nascosta nello sportello dal lato del guidatore dell’Audi A3 su cui E.Q. viaggiava con un amico, circa 50 grammi di marijuana. Dalle indagini che seguirono questo ritrovamento, i militari individuarono gli acquirenti dell’imputato, giovani della zona, che hanno riconosciuto il loro fornitore sia tramite l’utenza telefonica che usavano per incontrarsi, sia in fotografia. Due ragazzi hanno dichiarato in aula di aver consumato droga con l’imputato senza acquistarne, dandogli qualche euro per sdebitarsi; più preciso sulle modalità di spaccio un altro testimone che ha riferito di aver comprato marijuana da E.Q. per qualche tempo, tra il 2017 e il 2018: “Lo contattavo per telefono e poi ci incontravamo per strada, o sotto casa mia. Prendevo uno o due grammi per volta”. In base ai fatti emersi in dibattimento, il pubblico ministero ha quindi chiesto la condanna a 10 mesi e 3.000 euro di multa.
Per la difesa, invece, la droga ritrovata sull’auto di E.Q. era compatibile con l’uso personale e ha sottolineato le dichiarazioni dei testi che avevano confermato di aver consumato droga insieme ma di non averne mai acquistata da lui. Il giudice ha però accolto la richiesta dell’accusa condannando l’imputato a un anno e 15 giorni di reclusione.
Per E.Q. non si tratta della prima condanna; il tribunale di Cuneo lo aveva già riconosciuto colpevole del ruolo di staffetta nella ‘banda dei videopoker’, la banda di albanesi che tra il 2014 e il 2016 aveva messo a segno circa 40 furti con spaccata nelle province di Cuneo e Torino e per questo era stato condannato ad un anno e 6 mesi.