Cuneo – Oggi venerdì 8 aprile alle 18,30 presso il Movicentro di Piazzale Libertà c’è il primo “Talk About Boarders” dal titolo “Raccontare le frontiere di cambiamento”, un incontro pubblico in cui il fotografo Nicolò Filippo Rosso dialoga con Giulia Marro, antropologa, membro del Comitato di Quartiere Cuneo Centro, per esplorare come le frontiere di cambiamento e trasformazione sociale in tutto il mondo abbiano radici comuni.
È l’appuntamento di chiusura di una prima parte di lavoro del progetto de La Boa “Boarders – occupazioni culturali nel quartiere Cuneo Centro” promosso con Noau. La prima occasione ha avuto inizio negli ultimi giorni di marzo nella forma di una residenza d’artista: è infatti in azione nel quartiere in queste settimane Nicolò Filippo Rosso, fotografo documentarista cuneese di nascita, che vive e lavora in tutto il mondo.
Nicolò dal 2018 approfondisce attraverso la fotografia la complessità del fenomeno storico delle migrazioni a partire da quella venezuelana in Colombia, trascorrendo settimane o mesi in zone di confine, camminando a fianco delle persone migranti. Negli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti prestigiosi tra cui il World Press Photo, il Eugene Smith Fund Grant, il Premio Amilcare Ponchielli: i suoi reportage sono pubblicati sulle principali riviste e quotidiani in Europa, Stati Uniti, Canada e Colombia.
Il suo lavoro nel quartiere Cuneo Centro è un percorso di scoperta e narrazione della vita quotidiana di chi il quartiere lo abita, lo vive e lo frequenta ogni giorno, in un mix di usanze e culture diverse, unite nella stessa esistenza umana. Il focus tematico e spaziale della sua ricerca è l’area urbana compresa tra Corso Giolitti e Corso Dante, vicina ai movimenti della Stazione ferroviaria e del Movicentro, uno degli spazi maggiormente interculturali della città.
Nel corso di circa tre settimane a stretto contatto con la comunità, Nicolò sta realizzando un reportage fotografico per narrare visivamente le trasformazioni in atto nel quartiere, le relazioni tra residenti e nuovi abitanti stranieri e la ricerca di un’identità condivisa per una comunità in costruzione. Il reportage sarà successivamente valorizzato in dialogo con i futuri interventi che si svolgeranno fino a fine maggio all’interno del quartiere Cuneo Centro.