Cuneo – 1.908 eventi di soccorso gestiti dalla Centrale Operativa, 1.492 missioni effettuate e 1.355 persone soccorse. Sono questi i numeri dell’attività svolta nel 2021 dal Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese (Sasp), il cui organico regionale annovera 1.182 operatori.
Rispetto al 2020, anno che aveva segnato un record sia di interventi che di persone soccorse, i dati, in leggera flessione, tornano in linea con il periodo pre-Covid, ma occorre ricordare che anche nel 2021 la pandemia ha limitato le attività in montagna, con la chiusura degli impianti sciistici durante l’inverno: all’appello mancano, dunque, le chiamate di emergenza provenienti dai comprensori sciistici.
INTERVENTI
Delle 1.908 chiamate ricevute dalla Centrale Operativa, il 22% è stato risolto dall’operatore, mentre il restante 78% si è tradotto in 1.492 interventi: il numero più elevato mai registrato dal Sasp, ma imputabile all’impiego dei volontari anche in attività di supporto a centri ospedalieri e centri vaccinali per il Covid. Dei 1.492 interventi effetuati, infatti, 1.226 sono state missioni di soccorso sanitario, 226 di Protezione civile e 148 per attività legate alla pandemia.
In crescita le operazioni condotte dalle squadre a terra, mentre l’elisoccorso con a bordo i tecnici del Sasp è intervenuto nel 58% delle missioni.
PERSONE SOCCORSE
Le persone soccorse sono state 1.355 (1.512 nel 2020), di cui 626 (46%) recuperate esclusivamente dalle squadre a terra e 729 (54%) recuperate con il supporto dell’eliambulanza. Tra gli individui soccorsi, 412 erano illesi (30%), 851 feriti (63%) e 92 deceduti (7%).
TIPOLOGIA DI INTERVENTI
Per quanto riguarda la tipologia degli interventi effettuati, l’82% delle missioni di soccorso ha riguardato persone infortunate, mentre il 14% sono state ricerche di persone disperse.
CAUSE DI INFORTUNIO
Le principali cause di infortunio in montagna sono le cadute (46%), seguite dai malori (15%) e riguardano gli uomini nel 76% dei casi e le donne nel 24%. Infine, il 91% delle persone soccorse praticava attività del tempo libero contro il 6% di residenti in montagna e il 3% di persone infortunatesi in terreno impervio per lavoro.
Nel 2021 si è registrata, infine, una maggiore incidenza degli incidenti da valanga, che hanno provocato 4 decessi constatati sul terreno e altri 2 verificatisi successivamente in ospedale.