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Domenica 22 dicembre 2024

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Se Governo e Regione non intervengono, la Provincia sarà in difficoltà a erogare servizi

Il costo dell'asfalto è raddoppiato, quello del cemento aumentato del 40%, non è assicurata la fornitura di energia elettrica e riscaldamento per gli edifici scolastici

La Guida - Se Governo e Regione non intervengono, la Provincia sarà in difficoltà a erogare servizi

Cuneo – Riuscire a garantire la manutenzione delle strade provinciali e la gestione degli edifici scolastici, assicurando luce e riscaldamento alle scuole. È questo l’obiettivo dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio provinciale di lunedì 4 aprile con cui la Provincia chiede a Governo e Regione interventi urgenti per calmierare i prezzi delle materie prime, oltre a istituire fondi compensativi dei maggiori costi, da destinare a Province, enti locali e imprese per aiutarle a proseguire la loro attività a favore del territorio.
Il documento, illustrato in aula dal consigliere provinciale Pietro Danna, dovrà ora essere condiviso con tutti i sindaci della Granda e approvato dai consigli comunali, per poi essere trasmesso al presidente del Consiglio dei ministri, al Prefetto, al presidente della giunta regionale e a quello del consiglio regionale del Piemonte.
Il caro energia, del gas e dei materiali mette a rischio gli equilibri finanziari della Provincia, chiamata a provvedere ai servizi scolastici, alla gestione dei cantieri e all’ordinaria manutenzione di 3.300 km di strade provinciali. Nel corso degli ultimi mesi si è registrato uno sproporzionato aumento del costo delle materie prime e dell’energia elettrica, aggravato dalla crisi del sistema economico nazionale ed europeo a causa della guerra in Ucraina e delle relative sanzioni economiche imposte alla Russia. L’ordine del giorno ha ricordato che “il settore lavori pubblici ha registrato un aumento del costo dell’energia elettrica e del gas per riscaldamento del 100% rispetto a quanto previsto a bilancio, così come è aumentato notevolmente il prezzo del gasolio utilizzato sia dagli impianti di produzione del conglomerato bituminoso per asfaltare, il cui costo rappresenta oltre il 30% del costo della posa in opera, sia dagli autocarri destinati al trasporto del materiale. C’è poi l’aumento del costo del metano che è passato da circa 0,20 a 1,30 euro per metro cubo, passando per un picco di ben 2,38 euro, cioè 6 volte tanto. Il costo del bitume dalle raffinerie è quasi triplicato, passando dai circa 280 euro a tonnellata del 2020 agli attuali 680 euro. Secondo un’analisi dell’Ance, per produrre una tonnellata di asfalto servono non meno di 80-100 euro, cioè il doppio rispetto a qualche mese fa. Per quanto riguarda il settore del calcestruzzo l’aumento dei costi delle materie prime di produzione ha fatto registrare un aumento di oltre il 40% del costo del cemento in poco più di tre mesi”.
Il costo delle materie prime nel complesso rischia pertanto di causare il blocco dei cantieri sia pubblici che privati e di conseguenza la difficoltà a garantire l’esecuzione di molti appalti pubblici come, ad esempio, quelli relativi alle strade e alle scuole, a bloccare i progetti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e i cantieri privati del superbonus 110% e del bonus facciate.
“In questa situazione – sostiene il documento – la Provincia potrebbe incorrere entro la fine del primo semestre 2022 in un grave disequilibrio finanziario, che potrebbe causare l’interruzione della fornitura di energia elettrica e riscaldamento anche per gli edifici scolastici per il prossimo anno scolastico 2022/2023. Le gare di appalto potrebbero andare deserte, così come quelle di molti Comuni, determinando il blocco dei cantieri e di conseguenza la mancanza di aule per ospitare le lezioni degli studenti e la mancata realizzazione delle opere previste nel Piano lavori pubblici. L’ente, come molti Comuni, potrebbe vedersi costretto ad attivare precise manovre di bilancio che andrebbero eventualmente a pregiudicare l’esecuzione dei servizi legati alla attività istituzionali”.
Di qui l’appello al Governo e al Parlamento affinchè adottino provvedimenti finalizzati a contenere il caro energie, luce e gas ed anche il caro carburanti sia nel 3° e 4° trimestre 2021 che nel 1° e 2° trimestre 2022.

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