Melle – Rapporti molto tesi all’interno del Comprensorio Alpino Cn 1 e Cn2, guidato da Sergio Rinaudo di Piasco. La vicenda prende spunto dalle Oasi di protezione (Oap) di Pra la Tampa e Gilba ed emerge in una lettera indirizzata al presidente della Provincia Borgna, ai consiglieri provinciali di Cuneo, alla Regione, al Prefetto e ai sindaci di Sanfront, Brossasco, Gambasca e alle Unioni montane del Monviso e della valla Varaita.
Sebastiano Biolè, Alessio Brondino, Matteo Cottura, Gilberto Gerthoux, Ivo Martino e Attilio Osella (consiglieri del Comprensorio Alpino) denunciano “il poco rispetto e la poca considerazione che viene data ai consiglieri del Comitato di gestione”. Sotto accusa è l’operato di Sergio Rinaudo e i firmatari prendono “le distanze da certi comportamenti e da certe affermazioni… Mai ci permetteremmo di mettere in discussione quanto asserito da un rappresentante del territorio quali possono essere i sindaci di Sanfront e di Brossasco che invece vengono smentiti dalle parole del presidente, sminuendone di fatto la carica e la personalità”. I sei consiglieri ricordano anche le dimissioni di Cristiano Dossetto nel maggio 2019 da vicepresidente del Comprensorio “causa l’impossibilità di instaurare un proficuo rapporto fiduciario di collaborazione” con Rinaudo. In una nota del 16 marzo, Sergio Rinaudo denuncia “lo squalificante ambiente ed i toni di intimidazione verbale con cui si è svolta la riunione delle Commissioni cinghiale ed ungulati del Comprensorio Alpino CN1, anche inerente la mia integrità fisica” e chiede l’annullamento del verbale della riunione, “nel quale non si fa cenno a quanto accaduto”, considerando “la stessa priva di qualsiasi validità nelle sue conclusioni”. E ancora: “Vista la totale chiusura verso qualsiasi proposta rivolta al dialogo ed al civile confronto dimostrata dalla quasi totalità dei componenti delle Commissioni e da parte dei consiglieri presenti alla serata, queste vengono sospese pro tempore fino ad un successivo esame e presa di posizione del Comitato di gestione circa i fatti accaduti… I membri del Comitato del Comprensorio Alpino Cn2 non sono abituati a toni simili di minaccia e violenza verbali, appurato inoltre che le due realtà non hanno alcun punto in comune nella gestione faunistica per una chiara diversità territoriale, gestionale e di confronto dialettico, si richiede ai competenti Uffici regionali che venga dato esito positivo alla richiesta di divisione dell’attuale Comitato di gestione unificato ritornando a due Comitati di gestione distinti … vista anche la attuale gestione economica separata”.