Cuneo – La lunga rassegna “grandArte 2022 – Help – humanity, ecology, liberty, politics” inizia ufficialmente sabato 5 marzo alle 17,30 la carrellata di 36 mostre che farà conoscere al pubblico oltre 200 artisti. L’appuntamento è a Palazzo Samone in via Amedeo Rossi 4 con l’apertura delle prime due mostre che avranno autori diversi ma anche sedi diverse.
Si tratta di “Caleidoscopio” che sarà sui due piani di Palazzo Samone con dieci artisti a confronto ovvero Laura Ambrosi, Ennio Bertrand, Luigi Farina, Marienzo Ferrero, Massimo Ghiotti, Margherita Levo Rosemberg, Rudi Punzo, Ornella Rovera, Marina Sasso e Alma Zoppegni; e “Doppio “ritratto”. L’arte come cura” degli artisti fotografi Cristian Ciamporcero e Elena Franco in Palazzo Santa Croce.
Caleidoscopio
La mostra curata di Monica Rolfini allestita in Palazzo Samone sarà visitabile dal 5 marzo al 18 aprile venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle 19, con ingresso libero, nel rispetto della normativa anti Covid, oppure per prenotazioni per gruppi in settimana scrivendo a help@grandarte.it. In mostra sono le esperienze di artisti che riflettono sul presente tra natura, tecnologia e visione del futuro.
Dieci artisti di fama che hanno esposto non solo in Italia ma in mezzo mondo, contraddistinti da linguaggi eterogenei che utilizzando: materia, suoni, movimento, neon, luce riflessa sulle superfici, colore, geometrie e riutilizzo dei materiali, generano sculture e installazioni.
“Espressioni artistiche motivate dal porre l’attenzione sull’ambiente e la natura, – scrive la curatrice Monica Rolfini – con l’intento di farci cogliere visioni ed esperienze inaspettate. I processi in corso legati alle tematiche ambientali, i cambiamenti climatici, il consumo del suolo, sono raccolti in Caleidoscopio, il titolo di una mostra dalle molteplici caratterizzazioni espressive, ma con un comune sentire rivolto al futuro ed all’ambiente che ci circonda”.
Doppio “ritratto” L’arte come cura
La mostra a cura di Gianni Maria Tessari presenta due artisti apparentemente lontani per gusto e tecnica, i due torinesi Cristian Ciamporcero e Elena Franco. La mostra è allestita in Palazzo Santa Croce, via Santa Croce 6 e sarà visitabile al 5 marzo al 29 maggio, il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 16 alle 19 con ingresso libero.
La mostra ha una sorta di sottotitolo che già dice tanto “Immagini pluridimensionali che curano”. Elena Franco e Cristian Ciamporcero concepiscono insieme la mostra con un intento che condensa nel termine cura tutte le accezioni che gli sono proprie (sollecitudine, amorevolezza, terapia, rimedio, gestione, governo, vigilanza e molte altre ancora) e le operazioni e manipolazioni con cui queste azioni ed emozioni si realizzano.
“I due artisti, – scrive Gianni Maria Tessari . con le loro opere, offrono i loro pensieri e visioni (reali e immaginari) come pungolo a cercare noi ora in noi stessi, negli altri e in possibili prospettive future, quello stare bene esteso all’intera comunità umana e a tutto il pianeta (che ci ospita) considerato nella sua interezza costitutiva. Una prospettiva di affrancamento dal dolore, e da certa “malvagità”, che gli esseri umani operano e subiscono, forse utopica, ma che è bene non perdere mai di “vista”. I due artisti cercano una “cura” usando immagini elastiche, che doni, o rigeneri, la coscienza della nostra appartenenza a una società globale in un unico mondo globale. L’amalgamarsi negli altri di Cristian Ciamporcero e la “documentazione” di Elena Franco, ci offrono in sintesi, lui con una indagine psicologico scientifica, marcatamente introspettiva, lei con un lavoro più “aperto” di ricerca sul rapporto fra scienza e umanesimo, il contemporaneo medical humanities, una saldatura, un “atto” artistico di speranza nella cura dell’Arte che cura”.
S’intitola “grandArte 2022 Help – Humanity, Ecology, Liberty, Politics” la rassegna promossa dall’associazione di volontariato culturale grandArte che, avviata con una anticipazione a dicembre del 2021 con la mostra di Santo Tomaino “De rerum natura”, e che si svilupperà, durante tutto il 2022, sull’intera provincia: 36 mostre in 20 località, con il coinvolgimento di 27 curatori, oltre 200 artisti e la collaborazione di una trentina tra istituzioni e associazioni del territorio. A credere al progetto sono stati da subito il Comune di Cuneo e le Fondazioni Crc e Crt ma anche le tante associazioni e realtà culturali che ancora una volta, come era stato nel 2016/2017 con “Identità perdute?” hanno scelto di sedersi attorno a un tavolo e mettere insieme esperienze e iniziative in quella che è davvero un unicum del panorama culturale non solo locale ma italiano, ovvero una rassegna di livello con un filo conduttore comune e che si svolge nel corso di un anno intero toccando un ampio territorio provinciale.
La rassegna gode del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo, della Città di Cuneo, con l’adesione di tutti i Comuni che tocca e resa possibile grazie al sostegno dell’Atl del Cuneese, che crede nel valore della cultura come promozione turistica, La Guida, Lannutti logistica e trasporti, Acda, Armando Group, Wedge Power, Confartigianato Cuneo, Limone Riserva Bianca, Marcopolo, Paneco Ambiente, Primalpe, ConfCommercio Cuneo e Tipografia Commerciale.