Cuneo – La Caritas diocesana di Cuneo raccoglie disponibilità di abitazioni e di volontari, da parte di parrocchie e di privati, per accogliere rifugiati dall’Ucraina. Nel caso in cui singoli o nuclei volessero impegnarsi in un’accoglienza in famiglia, al momento la Caritas può solo raccogliere le disponibilità, in quanto “non è ancora chiaro come potranno svilupparsi tali modalità di accoglienza e se, come Caritas, saremo in grado di gestirle”, fa sapere in una nota Enrico Manassero, direttore di Caritas diocesana di Cuneo. È possibile lasciare la propria disponibilità alla segreteria del settore carità e impegno sociale (0171.605151, infocaritas@operediocesicuneo.it).
Per quanto riguarda le parrocchie “la disponibilità di locali parrocchiali deve in ogni caso preventivamente passare tramite la Caritas diocesana che verificherà con gli uffici competenti della Curia il nulla osta dell’Ordinario in merito all’effettivo utilizzo. L’intento è quello di avere non solo le case, ma anche gruppi di cittadini disponibili a coordinarsi per seguire le persone in qualità di volontari. È un segno forte d’impegno per la pace attraverso il gesto concreto dell’accoglienza”.
Intanto la Caritas diocesana ha dato la sua disponibilità a collaborare alla creazione di una rete di accoglienza per i profughi ucraini che arriveranno sul territorio della diocesi. “Il sistema è in fase di organizzazione e prevede una stretta collaborazione tra Prefettura, Comune di Cuneo, Caritas diocesana e parrocchiali, Croce Rossa Italiana, Consorzio socioassistenziale del Cuneese, Consiglio centrale San Vincenzo de’ Paoli, Punto Meet e cooperative sociali responsabili del sistema di accoglienze del Sai e Asl Cn1 – continua la nota -. Il protocollo verrà siglato tra Prefettura e Comune di Cuneo. Quest’ultimo procederà poi a stipulare le dovute convenzioni e accordi con i diversi enti della rete”.
I posti disponibili sono già 30-32: 12 comunali e 18-20 da parte di Caritas diocesana, due alloggi si trovano nel Vescovado vecchio di via Roma.
“Nell’organizzazione generale, Caritas si occuperà nello specifico dell’accoglienza negli alloggi, in particolare vitto, alloggio e supporto quotidiano. Sarà compito degli altri soggetti della rete invece garantire il supporto per le pratiche amministrative e legali, il supporto sanitario, l’accompagnamento sociale in caso di presenza di minori o anziani, corsi di base di lingua italiana, eventuale successivo inserimento a scuola dei minori. A breve, probabilmente entro lunedì, verranno date tutte le indicazioni su quali procedure seguire per quanto riguarda le segnalazioni di eventuali arrivi di ucraini ed il coordinamento delle accoglienze – conclude la nota -. Al momento gli ucraini in arrivo avranno solo l’obbligo di presentarsi in Prefettura per l’identificazione attraverso la quale avranno di diritto riconosciuto lo status di rifugiati. Attualmente si conta un cospicuo gruppo di volontari di diverse parrocchie che si sono dati disponibili a piccoli gruppi per seguire le singole abitazioni e accogliere i fratelli ucraini”.