Cuneo – Aveva presentato la documentazione per ottenere un permesso di soggiorno a lungo termine, ma tra i documenti che doveva allegare alla richiesta J. L., cittadino cinese residente a Cuneo, aveva inserito anche una falsa certificazione di conoscenza della lingua italiana di livello A2. In aula l’agente della Questura di Cuneo (nella foto, l’accesso all’ufficio immigrazione) che aveva controllato i documenti si era insospettito del fatto che il certificato di conoscenza dell’italiano fosse stato rilasciato dal centro Dante Alighieri di Roma: “Ci sono molti centri in città e in provincia, era curioso che si fosse rivolto a un centro di Roma”.
Il certificato infatti era falso, come testimoniato dal responsabile del centro linguistico e lo stesso imputato, che ha reso dichiarazioni spontanee con l’ausilio di un interprete, ha ammesso di aver avuto l’idea di chiedere il permesso a lungo termine nel momento in cui gli era nato un figlio e a Milano un signore di sua conoscenza gli aveva promesso di occuparsi della compilazione della domanda, mentre lui aveva solo firmato quei documenti e li aveva spediti alla Questura. Al termine dell’istruttoria, la richiesta di condanna avanzata dall’accusa è stata accolta dal giudice che ha condannato J. L. alla pena di otto mesi di reclusione con il beneficio della sospensione della pena.