Venasca – Ieri mattina, 24 febbraio, Silvano Dovetta, sindaco di Venasca, presidente dell’Unione montana valle Varaita e consigliere provinciale, era al Tribunale di Cuneo per rispondere all’accusa di violazione dell’obbligo di quarantena.
L’episodio contestato risale all’aprile 2020. Secondo la Procura il 15 del mese il primo cittadino partecipò ad una riunione in Municipio nonostante fosse risultato positivo ad un test molecolare per il coronavirus. Test effettuato non per la presenza di sintomi, ma nell’ambito di un controllo di routine sul personale della casa di riposo Villa dei Tigli di Cavour della quale Dovetta è direttore.
Secondo l’avvocato difensore non ci fu nessun reato in quanto l’isolamento del suo assistito iniziò solamente il 18 aprile. A sostegno di questa tesi la testimonianza dell’allora segretaria comunale, Mariagrazia Manfredi, che ha dichiarato in aula che la comunicazione della positività del sindaco al virus arrivò solo il 17 aprile.
Alla riunione del 15 aprile, considerata urgente e quindi possibile nonostante i divieti in corso, c’era anche il vicesindaco Gianpiero Gianaria che, interrogato, ha spiegato che quel giorno in comune nessuno presentava sintomi e che furono rispettati tutti i protocolli anti contagio.
Il processo punterà a chiarire se Dovetta fosse effettivamente consapevole o meno di essere positivo al Covid al momento della riunione. La prossima udienza è fissata per l’8 settembre: si ascolterà un altro testimone e poi ci sarà la sentenza.