Dodici anni dopo il bellissimo Il Club degli incorreggibili ottimisti, Guenassia riprende e continua il suo grande affresco del dopoguerra. Un romanzo brulicante di eventi, comprimari disegnati in poche pagine, e un gruppo di amici teneri e sempre incorreggibili. I giocatori di scacchi rifugiati che conosciamo dal primo libro si disperdono. Michel Marini, il narratore, ormai adulto, ci racconta la ricerca di nuovi orizzonti. Se le grandi ideologie vengono demolite dalla società dei consumi che affila le armi, loro vogliono ancora crederci. E ciascuno coltiva a suo modo la sua terra promessa. Per Michel, all’inizio degli anni ’60 a Parigi, si trattava di amore e libertà. Rifugiato nell’Algeria indipendente, Franck vuole costruire lì un nuovo mondo, anche se ha perso Cécile, il suo amore abbandonato. Se Sacha è morto, ci sono ancora Igor e Werner, alla ricerca di un paese adatto a loro. Algeria, Israele, Russia, ma anche Marocco, Italia, e sempre Parigi: a volte bisogna sradicarsi per trovare al meglio il terreno fertile per le proprie ambizioni. Dobbiamo ancora trovare una ragione per vivere, per combattere, per seguire l’utopia. Un romanzo imperdibile, perché un grande affresco della società ma anche dei destini personali, con personaggi resistenti dall’animo forte che inseguono il sogno di una terra inaccessibile. SI ritrova l’atmosfera di Parigi, i personaggi accattivanti e colorati, la Francia negli anni ’60 e dei decenni successivi in una scrittura emozionante, commovente e anche divertente.
Le terre promesse
di Jean-Michel Guenassia
Salani
19,80 euro