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Venerdì 22 novembre 2024

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I problemi di pesca in valle Varaita

“La norma europea, recepita a livello nazionale, vede perseguire un obiettivo irreale, perché dopo decenni di ripopolamenti i ceppi autoctoni di trote fario mediterranee sono già di per sé stessi contaminati”

La Guida - I problemi di pesca in valle Varaita

Valle Varaita – In merito ai problemi che incontrano i pescatori nei torrenti di montagna, ecco le posizioni di Enalpesca Cuneo, che gestisce con ASD Pescatori Pontechianale la pesca nel lago e nel tratto di torrente sovrastante.

In merito alle iniziative poste in atto a tutela della pesca sportiva dilettantistica in Valle Varaita, per meglio chiarire le posizioni di Enalpesca Cuneo, che gestisce con ASD Pescatori Pontechianale la pesca nel lago e nel tratto di torrente sovrastante, ci teniamo a sottolineare alcuni aspetti.

L’ASD Pescatori Pontechianale dal punto di vista economico si regge su risorse proprie, oltre che grazie a piccoli ma sempre importanti contributi della Fondazione CR Saluzzo e di sponsor privati.

Il sodalizio – nato una quindicina di anni fa e che conta circa 50 soci – paga annualmente e puntualmente un rilevante  canone per alcune migliaia di euro alla Provincia di Cuneo per l’uso delle acque.

L’ASD Pescatori Pontechianale ripopola a proprie spese il lago con pesci di pregio ed in ottima salute, garantendo un servizio d’intrattenimento a chi d’estate frequenta l’alta Valle Varaita: nel contempo organizza eventi destinati ai bambini, agli anziani e ai diversamente abili, curando la pulizia dei luoghi con propri Volontari e collaborando con i soggetti preposti alla vigilanza con proprie Guardie ittiche.

Il Sodalizio subisce passivamente gli eventi naturali (come la neve, i forti rovesci temporaleschi e i cormorani, che abbondano anche qui) ed umani (come i lavori di pulizia, in particolare delle centraline idroelettriche) nel lago e nel torrente.

Detta realtà associazionistica  – come anche le altre che si occupano della pesca sportiva dilettantistica in Valle Varaita – non ha nessun particolare profitto economico da ciò, se non la soddisfazione di curare un servizio apprezzato a vantaggio di un’intera Comunità, perché aumenta l’offerta turistica del luogo e il relativo indotto.

La norma europea, recepita a livello nazionale, per quanto astrattamente condivisibile, vede perseguire un obiettivo irreale, perché dopo decenni di ripopolamenti i ceppi autoctoni di trote fario mediterranee sono già di per sé stessi “contaminati”.

Le trote fario mediterranee “in purezza” – se mai esistite – non ci sono più, mentre è da escludere la presenza di trote marmorate in Valle Varaita: quindi chissà quale danno può causare ripopolare un lago artificiale!

Ciò premesso, dopo anni di pandemia legata al covid 19, che ha pesantemente condizionato la nostra attività, proprio quando sarebbe possibile intercettare un ritorno delle persone verso attività slow, comode e sostenibili nelle terre del Monviso, arriva questa mazzata.

Di fronte a norme così insulse, che vanno a mettere in ginocchio una parte importante del mondo del Volontariato provinciale, preannunciamo quindi che se il mondo della politica regionale e nazionale – sempre prodigo di parole e promesse – non sarà in grado di cogliere le nostre istanze chiuderemo i battenti.

Pare si stiano proponendo nel mondo della pesca sportiva dilettantistica regionale personaggi che si descrivono più bravi e capaci di noi: sono i benvenuti, ma tutti – a partire dalle Istituzioni – sappiano che l’obiettivo di questi è il proprio business e non certo l’interesse delle Comunità locali.   

Pier Paolo Testa Presidente prov.le Enalpesca

Alberto Barra, Giovanni Damiano “ASD Pescatori Pontechianale”

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