Cuneo – Gennaio 2022 è stato il quarto gennaio più secco degli ultimi sessantacinque anni e il secondo più caldo: 4,8 mm medi su tutto il bacino piemontese con un deficit tra il 90% e il 95%, e un’anomalia di temperatura compresa fra +1 e +3 C° rispetto al clima degli ultimi 30 anni.
Sono i dati illustrati dal direttore dell’Arpa Piemonte Angelo Robotto, audito in Commissione Ambiente regionale.
Significativi i numeri emersi: tranne l’eccezione di lunedì sono sessantotto i giorni trascorsi dall’ultima volta che la regione ha visto cadere qualche millimetro in più di pioggia, ovvero l’ 8 dicembre 2021. La situazione del periodo è complessa.
Un altro dato importante riguarda le riserve di neve, ovvero la stima del quantitativo di acqua immagazzinato nel manto nevoso. A fronte di un quantitativo medio del periodo di circa 1.700 milioni di metri/cubi oggi si stimano, sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino, poco più di 614 milioni di metri/cubi di acqua, con un deficit quindi di circa il 64%.
Anche la portata media mensile d’acqua di alcuni bacini registra alcuni scarti significativi rispetto al valore medio mensile storico: ad esempio la portata media mensile di gennaio 2022 alla sezione di chiusura del Po piemontese (stazione di Isola Sant’Antonio), pari a circa 169 mc/s risulta al terzo posto tra le più basse dopo il gennaio 2002 e 2016 dove era stata di circa 130 mc/s.
Quanto al volume invasato nel Lago Maggiore, è inferiore ai 100 milioni di metri/cubi, circa un terzo del valore medio per il periodo, mentre quello relativo agli invasi regionali nel mese di gennaio è stimabile in circa 133 milioni di metri/cubi, pari al 34% circa della capacità massima teorica complessiva e rappresenta uno scarto negativo di – 35% rispetto alla media.