Un inno all’amore romantico, idealizzato. La storia si svolge in una casa di legno circondata da alberi dove Salvador riflette sull’età avanzata e osserva il tempo e la vita con stranezza. È un insegnante cinquantottenne in pensione, la cui mancanza di comunicazione con i suoi studenti ha portato a un egocentrismo che è ancora presente in lui. Quella mancanza di socialità con altri esseri lo fa isolare e contemplare la pandemia come se un mondo intero fosse caduto in disgrazia. Ma è proprio il suo desiderio di soffermarsi su dettagli che altri non percepirebbero che conferisce a Salvador un’unicità.
Il suo incontro al supermercato con una donna, Montserrat, quindici anni più giovane di lui, funge da ponte per esprimere la sua passione per l’idea dell’amore e la sua totale devozione nei suoi confronti, perché ritiene che l’amore sia l’unico legame che può salvarci dalla follia.
“Non sono venuto in questo mondo per combattere l’ingiustizia, sono venuto in questo mondo per innamorarmi di un altro essere umano diverso da me stesso”.
Ancorato alla realtà sociale di oggi, segnata dall’evento drammatico della pandemia che ci ha costretti a vivere relegati in casa o in luoghi appartati, un romanzo intimo ed esistenziale, contro cui emerge il sentimento prepotente d’amore, di tornare all’infanzia per saper guardare ancora e ritrovare nei baci l’unica luce dell’esistenza. Baci veri, veri atti concreti d’amore. Perché solo la comunione con l’altro come unica arma per combattere la nostra oscurità.
I baci
di Manuel Vilas
Guanda
19 euro