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Sabato 23 novembre 2024

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La medicina territoriale senza personale è solo edilizia sanitaria

Iniziato il dibattito in Commissione sanità sulla proposta di Icardi su ospedali e case della comunità e centrali operative territoriali

La Guida - La medicina territoriale senza personale è solo edilizia sanitaria

Torino – Non solo un’operazione di edilizia sanitaria ma qualcosa di importante per la sanità del territorio, e la cosa importante è il personale sanitario. Lo chiedono le opposizioni nel dibattito alla Commissione Sanità sulla proposta di delibera dell’assessore Icardi di ospedali e case di comunità e Centrali operative territoriali.

La discussione è iniziata oggi, lunedì 14 febbraio, sulla “localizzazione di 91 Case di comunità, 29 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di 214 milioni di euro tra finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e altri finanziamenti – ha ricordato Icardi -. Abbiamo lavorato a ritmi serrati privilegiando l’utilizzo di immobili già esistenti, di proprietà aziendale o comunale, come richiesto dalle indicazioni nazionali e senza compromettere ulteriore suolo… Abbiamo scelto di integrare i fondi tagliati dal Governo per non penalizzare parti del territorio che sarebbero risultate escluse dal Piano. Entro il 28 febbraio dovremo inviare la delibera ad Agenas per sottoporla all’approvazione del Ministero”.

Se la maggioranza è compatta sul lavoro svolto dalla giunta critica è invece la minoranza a partire dal Pd e da Luv. Il Pd già questa mattina con un comunicato stampa aveva puntato il dito sulla carenza di personale: “Non sono (solo) i muri che fanno la medicina territoriale ma strumenti e risorse, umane soprattutto, la pandemia ce l’ha insegnato molto bene, ma di questo dal governo regionale non abbiamo eco”. E in commissione Domenico Rossi, Daniele Valle e Diego Sarno hanno rimproverato alla Giunta “di non aver coinvolto a sufficienza il territorio in scelte così cruciali”.
Per Marco Grimaldi (Luv): “Case e Ospedali di comunità, senza la previsione di un piano d’investimento per medici, infermieri e operatori sociosanitari rischi di ridursi a un’operazione di edilizia sanitaria”.
L’assessore Icardi ha replicato che “i tempi stretti sono frutto delle urgenze scandite da Roma. Solo a fine novembre Agenas ha pubblicato la circolare sui criteri cui attenersi per la programmazione, mentre il decreto di assegnazione dei fondi non c’è ancora… Per quanto riguarda il personale, non dobbiamo dimenticare che anche se le trattative per il contratto dei medici di base sono ancora in corso, disponiamo di previsioni e di criteri condivisi per il loro impiego”.

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