Cuneo – 14 case di comunità, 5 ospedali di comunità, 6 centrali operative per un totale di 34 milioni di euro per il territorio provinciale. 10,5 milioni di euro per l’ammodernamento del parco tecnologico degli ospedali già esistenti, 11,3 miluoni di euro per l’antisismica. In totale quasi 56 milioni di euro in provincia di Cuneo. Sono i piani approvati dalla giunta regionale questa mattina su proposta dell’assessore alla sanità, Luigi Genesio Icardi, tra finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e altri finanziamenti.
Come già anticipato settimane fa da La Guida gli ospedali di comunità sono 5 in provincia 3 nell’Asl Cn1 nei due attuali ospedali di Saluzzo e Ceva e a Cuneo al Mater Amabilis Angeli, e due nell’Asl Cn2 Alba e Bra; 14 le case di comunità, 9 nell’Asl Cn1 Savigliano, Fossano, Saluzzo, Verzuolo, Ceva, Dogliani, Mondovì, Dronero e Borgo San Dalmazzo, e 5 nell’Asl Cn2 Alba, Canale, Santo Stefano Belbo, Bra e Cortemilia; 6 le centrali operative, 4 nell’Asl Cn1 Savigliano Saluzzo, Mondovì e Cuneo alla Villa Santa Croce di corso Francia, e 2 nell’Asl Cn2 ad Alba e Bra. 21.441.501 di euro andranno all’Asl Cn1 e 12.693.650 all’Asl Cn2.
Nell’elenco non compare l’ospedale di Demonte che per la Regione è già attivo ma di fatto non è finanziato dallo specifico progetto di casa di comunità.
In Piemonte il piano di localizzazione prevede 91 Case di comunità, 29 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di 214 milioni di euro.
Il programma di investimenti per l’ammodernamento del parco tecnologico delle strutture sanitarie finanziato dal Pnrr è di 79 milioni di euro: 10.445.510 di euro per la Granda di cui 8.570.027 per l’Aso Santa Croce e Carle, 1.598.205 per l’Asl Cn1 e 277.276 per l’Asl Cn2.
Il programma di adeguamento sismico delle strutture ospedaliere finanziato con risorse del Pnrr e del Fondo complementare è di 138 milioni di euro di cui 11.339.435 per la provincia e di questi 5.652.249 per l’ospedale di Cuneo e 5.687.186 per quello di Ceva.
“Si tratta complessivamente di un investimento di oltre 430 milioni di euro – osserva l’assessore Icardi – che va a rafforzare in modo significativo l’assistenza sanitaria di prossimità, attraverso strutture intermedie come Case e Ospedali di comunità, oltre che Centrali operative territoriali, con l’obiettivo di promuovere un nuovo modello di presa in carico del paziente che garantisca il migliore rapporto di continuità assistenziale nel percorso di cura tra ospedale e territorio e viceversa”.
Nello specifico degli investimenti, proprio per rendere il più possibile diffusa la rete delle nuove strutture di prossimità, la Regione ha rimediato ai tagli operati dal Governo centrale trovando risorse alternative per finanziare la realizzazione delle 9 Case di comunità e dei 2 Ospedali di comunità rimasti esclusi dal Pnrr.