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Venerdì 22 novembre 2024

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Festa “saltata” a Roata Chiusani, giostrai a processo per violenza privata

Agosto 2020, l'ordinanza che imponeva lo smontaggio del luna park scatenò la reazione degli operatori coinvolti

La Guida - Festa “saltata” a Roata Chiusani, giostrai a processo per violenza privata

Centallo – Dopo il ferragosto 2020, con la nuova impennata di casi Covid in tutta Italia, anche il sindaco di Centallo aveva deciso di annullare in via precauzionale la festa di San Bernardo che avrebbe dovuto svolgersi in piazza a Roata Chiusani con le giostre dal 21 al 25 agosto. L’accordo stipulato un mese prima con il gruppo frazionale riportava che la festa si sarebbe tenuta se non ci fossero stati nuovi casi di contagio, ma il quadro generale era cambiato e il sindaco aveva scelto un atteggiamento di prudenza in considerazione anche delle tante persone che avrebbero partecipato, con un’età medio-alta.
L’ordinanza arrivò quando i giostrai, forti dell’ultimo via libera ricevuto poche ore prima, avevano iniziato a montare il luna park e avevano già effettuato spese per l’allacciamento di gas e luce. Chiesero un incontro col sindaco che non venne concesso e per questo motivo uno di loro, M. P., prese il camion, lo parcheggiò davanti all’abitazione del sindaco Giuseppe Chiavassa e per questo è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza privata.
“Il camion non ostruiva completamente il passaggio – ha detto in aula il figlio del giostraio – e quel gesto era solo dimostrativo perché volevamo che il sindaco parlasse con noi e ci spiegasse i motivi di quella decisione. Quando gli agenti della Polizia municipale ci dissero di spostarlo obbedimmo subito”.
Quando arrivò il primo cittadino volarono parole grosse soprattutto tra il sindaco e P. F., un altro giostraio cui il sindaco, secondo il testimone, si sarebbe rivolto in malo modo facendo riferimento alla sua disabilità. P. F. si offese e proferì una frase minacciosa al sindaco. In seguito alla querela del primo cittadino, l’uomo ha chiesto e ottenuto la messa alla prova, impegnandosi a versare 400 euro al Comune di Centallo.
“Noi volevamo solo sapere i motivi di questo cambiamento di decisione avvenuto nel giro di poche ore, perché la mattina ci era stato comunicato che tutto era ok, mentre nel primo pomeriggio arrivò l’ordinanza che ci imponeva di smontare tutto subito”.
A favore della scelta prudenziale del sindaco è arrivata nel frattempo anche la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso dei giostrai, definendo la scelta del sindaco “legittima, nel rispetto delle valutazioni di prudenza, allo scopo di tutelare la salute e l’incolumità delle persone e prevenire potenziali assembramenti difficilmente gestibili”. L’udienza è rinviata al 18 febbraio per il completamento dell’istruttoria.

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