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Sabato 2 novembre 2024

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Una poetica minimalista tra dipinti e l’arte straordinaria della gnomonica

Lucio Maria Morra è un artista fossanece con esperienze internazionali, esperto di meridiane ma di molto altro

La Guida - Una poetica minimalista tra dipinti e l’arte straordinaria della gnomonica

Lucio Maria Morra è entrato in una lista di personaggi piemontesi che bisogna conoscere e ri-conoscere. Fossanese è una poliedrica figura di artista, ritornato nell’86 nella sua regione di origine (è nato a Fossano nel 1952) dopo un lungo soggiorno (1977-1983) in Brasile dove aveva svolto un’apprezzata attività di pittore, che, comunque, non ha abbandonato. Dopo il Liceo Scientifico e Matematica all’Università di Torino, alle soglie della laurea interrompe gli studi per dedicarsi interamente all’arte. Dal 1977 al 1980 lavora in stretta collaborazione col pittore Luiz Hamen a Santos, sviluppando un’intensa attività come serigrafo. Nell’arco di dieci anni, dal 1976 al 1986, produce circa 2000 opere grafiche e pittoriche, realizza decine di esposizioni, partecipa a vari concorsi ottenendo significativi premi e riconoscimenti.

“Morra ha imparato tutto da autodidatta – scrive Carlin Petrini -, mettendo a frutto le conoscenze che già aveva e colmando con l’esperienza le lacune. Basti pensare all’etimologia dell’arte di fare meridiane. La parole gnomone, che indica il palo della meridiana, deriva dal greco gnomé, conoscenza. È necessario sapere la trigonometria, la pittura, le tecniche di lavorazione del ferro. Nella cultura occidentale si tende a dividere scienza dall’arte. In realtà una separazione falsa. Che differenza c’è tra l’oggetto artistico e la funzione di misurazione del tempo che svolge? L’arte è la naturale prosecuzione del pensiero scientifico”.

La sua feconda ed eclettica produzione nell’ambito delle arti figurative (quadri, decorazione, restauro, grafica, design, computer grafica, webmastering) è stata continuativamente sviluppata. Ma, è dal 1986 che l’interesse principale di Morra si è rivolto verso la Gnomonica, l’arte delle meridiane, che sono diventate la sua principale attività professionale: circa 200 impianti realizzati in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Emilia, Toscana e in Francia per conto di enti pubblici e di committenti privati. Straordinaria la sua impresa nel restaurare le 34 antiche meridiane esistenti a Bellino, in alta valle Varaita, di tradizione occitana e datate dal 1735 al 1934. Una delle ultime è una gran- de meridiana in Piazza Solferino, a Torino. Oltre alla costruzione e al restauro dei quadranti solari, si è dedicato alla divulgazione della Gnomonica attraverso pubblicazioni, mostre, corsi e conferenze, e alla catalogazione del patrimonio gnomonico locale.

“Nel concepire la meridiana di piazza Solferino, Lucio Maria Morra si è attenuto a una poeti- ca minimalista, come è nel suo carattere – scrive Piero Biannucci -. La pavimentazione del quadrante è in porfido, con inserti in marmo bianco, granito di Montorfano e diorire nera. Lo stilo, in ferro, orientato sul meridiano e parallelo all’asse terrestre, ha una linea essenziale e una intensa colorazione blu che contrasta con il rosso del- la mensola sulla quale appoggia”.

Dal 2011 ha ripreso risolutamente l’attività pittorica. Il proprio percorso artistico è stato sempre interpretato da Morra come un cammino interiore. “Pittore di panorami straordinari – scrive Willem Sanders -. Dipinti evocano architetture urbane in un paesaggio futuristico. Profetizzano una possibile esistenza. Anticipano un panorama che potrebbe essere la conseguenza di come l’umanità tratta la natura. Dal 2009 al 2011 collabora, in qualità di progettista e coordinatore delle opere, alla ristrutturazione architettonica della dimora storica Palazzo Righini in Fossano (hotel, ristorante e lounge bar) e al restauro della attigua Chiesa dei Battuti Neri (centro congressi). Dal 1998 è monaco buddhista di tradizione Zen ed è responsabile del Dojo Zen Sanrin di Fossano.

Alcune opere di Lucio Maria Morra insieme a quelle di Astrid Femin e Giorgio Racca saranno in mostra a Il Fondaco di Bra in via Cuneo 18 nella mostra “Mutamenti” dal 12 febbraio al 12 marzo aperta il giovedì, il venerdì, il sabato dalle 16 alle 19 e su appuntamento 339 7889565.

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