Dronero – Il presidente della Pro Dronero contesta la normativa che impone l’obbligo del super green pass per i minorenni per poter allenarsi e giocare con le squadre dei settori giovanili. Questo il suo intervento.
“Il politicamente corretto imporrebbe ad un Presidente di tacere, ma più forte di tutto è in questo momento la voce della mia coscienza, che non mi consente più di non esprimere la mia personale indignazione e quella di tante famiglie che mi hanno contattato nei confronti di quello che sta avvenendo all’interno di tutti i settori giovanili della nostra Provincia. Ovunque ci sono bambini e ragazzi minorenni, a volte appena dodicenni che non possono più allenarsi coi loro compagni di squadra perché pur essendo disponibili a continuare a tamponarsi non sono ancora guariti dal Covid, e tanto meno per scelta personale o dei loro familiari se la sentono di assumersi tutti i pesanti rischi immediati ed a lungo termine di tre dosi vaccinali. Non possono quindi esibire il cosiddetto green pass rafforzato che incredibilmente viene richiesto anche a loro nonostante non esista alcun obbligo vaccinale nei loro confronti. Per chi ci governa solo solo numeri anonimi da inserire in tabelle, per noi invece sono i nostri figli, i figli dei nostri amici, di tutti i papà e le mamme che ci hanno affidato quello che hanno di più prezioso e non riescono giustamente ad accettare una discriminazione tanto violenta quanto ingiustificata. Quanti traumi si stanno creando,quanti sogni si stano spegnendo, quanti bambini e ragazzi coi loro cari stanno soffrendo in silenzio per colpa di decisioni calate dall’alto, da chi neanche conosce la realtà concreta dei nostri settori giovanili, e dell’importantissimo ruolo sociale da essi svolto in contesti a volte anche estremamente difficili come quello di Dronero e di tante altre realtà piccole e grandi? La follia collettiva un giorno finirà ma il dolore arrecato inutilmente non verrà comunque ripagato da nessuno. Per quel poco o tanto che conta… non nel mio nome”.