Boves – Il colpo di stato del 24 gennaio in Burkina Faso, blocca il ritorno in patria di Padre Albert Kaboré. Il sacerdote 65enne, giunto a Boves da alcuni mesi, avrebbe dovuto fare ritorno nel Paese africano venerdì. Un rientro anticipato rispetto al previsto per improvvise necessità espresse dal suo Vescovo.
Viene comunque confermata la Messa di saluto prevista mercoledì 26 gennaio alle 20.30 in San Bartolomeo. Al termine della funzione, il sacerdote spiegherà le iniziative che porterà avanti al ritorno in Burkina Faso.
Padre Albert, molto ben voluto dalla comunità, è alla seconda esperienza bovesana.
Già nel 2019 aveva collaborato con gli altri sacerdoti ed era stato cappellano dell’Ospedale. Tornato in Burkina Faso, aveva operato per la catechesi nazionale, forte dei due dottorati conseguiti nell’ambito della formazione.
Un Paese in difficoltà il Burkina Faso a causa della mancanza di acqua, della scarsa copertura sanitaria e scolastica. Indipendente dalla Francia sin dal 1960, il Paese africano ha al suo interno oltre 50 etnie. Domenica 23 gennaio è iniziata un’azione da parte dei militari guidati dal colonnello Paul Henri Sandaogo Damiba che, nella giornata di lunedì 24, hanno conquistato il potere.
La rivolta si è conclusa con l’arresto del presidente Roch Marc Christian Kaboré al quale è stato chiesto di firmare le dimissioni.