Cuneo – L’autostrada Asti-Cuneo sarà conclusa e prima della data prevista. Questa è la promessa che la Regione ha appena fatto scegliendo il Municipio di Alba per annunciare che il tratto Roddi-Verduno 2.6b si concluderà entro la fine del 2022, un anno prima rispetto al cronoprogramma, mentre il lotto Verduno-Cherasco 2.6a “potrebbe vedere dimezzati i tempi del cantiere”.
Se per il primo lotto sembra una certezza per il secondo ci sono ancora tanti e troppi se. A partire dal fatto che i tempi di realizzazione saranno dimezzati a partire dalle autorizzazioni che per ora non ci sono. Lo ha ricordato anche l’amministratore delegato di Autostrada Asti-Cuneo Bernardo Magrì: “Siamo particolarmente orgogliosi di annunciare l’obiettivo di completare con dodici mesi di anticipo il primo lotto 26.B dell’Asti Cuneo e di dimezzare di fatto i tempi realizzativi del nuovo lotto 26A una volta ottenute le autorizzazioni previste”.
In realtà già il presidente della società Autostrada Asti-Cuneo, Giovanni Quaglia, lo aveva anticipato qualche mese fa a La Guida: “Credo davvero che nel 2024 vedremo l’autostrada conclusa – aveva detto Quaglia – perché mentre si costruisce il primo lotto, il secondo andrà a conclusione burocratica e si potrà procedere con la costruzione dell’ultimo pezzo. Ho iniziato l’Asti-Cuneo da presidente della Provincia nel 1989, dopo 35 anni vedrò la fine da presidente della stessa Autostrada. I cuneesi e tutto il Piemonte se la meritano davvero”.
E a Quaglia ha fatto riferimento anche l’assessore Marco Gabusi: “Il risultato di oggi è stato raggiunto certamente grazie al lavoro di coloro che operano in cantiere ed è importante ricordare anche che dietro c’è una forte spinta nata dal Comitato di Supporto, che deve il nome al presidente della società Autostrada Asti-Cuneo Giovanni Quaglia, composto dai presidenti delle Province di Asti e Cuneo, dai sindaci e dalla Regione Piemonte”.
Chiusura dei cantiere dunque anticipata per il lotto 2.6b, che comprende il tratto tra Cantina Roddi e Verduno con un tracciato in parte autostradale ed in parte con caratteristiche di strada a scorrimento veloce a due corsie per ogni senso di marcia e senza alcuna intersezione a raso, i cui lavori sono iniziati la scorsa estate.
Per il tratto tra Verduno e Cherasco si è in attesa delle autorizzazioni localizzative e della Valutazione di Impatto Ambientale da Roma per il nuovo progetto all’esterno, in sostituzione del tunnel del precedente progetto. La prossima settimana è previsto un incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti della Giovannini.
“Bisognerebbe anticipare di 30 anni per andare in pari con il territorio sul tema dell’autostrada Asti-Cuneo – ha ammesso il presidente Alberto Cirio -. Chiaramente impossibile, ma ciò che siamo riusciti a fare, e di cui siamo felici, è una decisa accelerazione del cronoprogramma”. E poi cerca di sgomberare i dubbi su pedaggio per l’ospedale e per la tangenziale di Alba: “Sarà finalmente più agevole raggiungere l’ospedale di Verduno – conclude Cirio – e per farlo non sarà necessario pagare alcun pedaggio. Dobbiamo ora concertarci su un punto da risolvere che riguarda il casello di Castagnito. Riteniamo che gli albesi che utilizzano questo tratto non debbano pagare nulla: dobbiamo ora lavorare tutti insieme per reperire le risorse per mantenere in equilibrio finanziamento l’opera mantenendo la gratuità della tangenziale sul tratto albese.
Ed è su questo punto che i sindaci continuano ad essere perplessi come ha sottolineato quello di Alba, Carlo Bo: “Il territorio si aspetta anche le opere complementari. Non se ne parla più, ma è giusto che ci siano poiché sono fondamentali per tutto il territorio. Nello specifico Alba ha dato molto di più di quello che ha ricevuto: infatti il tratto 2.5 non sarà realizzato e si utilizzerà la nostra tangenziale che verrà adeguata in tempi speriamo brevi. Sarebbe paradossale dover pagare anche la tangenziale”.