Cuneo – Claudio Conterno, 59 anni, titolare, con Guido Fantino, di un’importante azienda vitivinicola biologica a Monforte d’Alba, è stato confermato presidente provinciale della Cia Agricoltori Italiani di Cuneo per i prossimi quattro anni. Aveva già esercitato lo stesso ruolo dalla fine del 2017. Lo ha votato, per alzata di mano, all’unanimità l’assemblea dei 64 delegati, scelti, a loro volta, a dicembre, nelle riunioni di zona dell’organizzazione agricola: Cuneo; Fossano; Alba; Saluzzo e Mondovì. Le due vicepresidenze sono andate all’uscente, nel medesimo incarico, Marco Bellone, 58 anni, castanicoltore di Boves, e a Marco Bozzolo, 31 anni, castanicoltore in frazione Castello del Comune di Viola, nella Valle Mongia, e già alla guida dei giovani imprenditori Cia. Inoltre, è stato deciso il Consiglio esecutivo di cui fanno parte: Claudio Conterno; Marco Bellone; Marco Bozzolo; i presidenti di zona, Daniele Carletto (Cuneo), Silvio Monasterolo (Fossano), Giacomo Damonte (Alba), Diego Botta (Saluzzo), Fabio Bottero (Mondovì); i presidenti delle tre associazioni legate a Cia: Luca Marenco di Novello per i giovani imprenditori, Ilaria Ichino di Busca per Donne in Campo e Vincenzo Casavecchia di Alba per i pensionati. Infine, sono stati confermati il direttore provinciale, Igor Varrone, 44 anni, che ricopre la mansione dal giugno 2012, dopo una precedente esperienza maturata in Cia dal 2006, e i vicedirettori: Filomena Sammarco; Daniela Destefanis e Silvio Chionetti.
L’assemblea si è svolta nella Sala polivalente del Castello degli Acaja di Fossano. Conterno, dopo aver ringraziato collaboratori e dipendenti della Cia Cuneo, ha esposto i punti del programma che intende portare avanti nei prossimi quattro anni. Iniziando dall’analisi della situazione attuale legata all’emergenza sanitaria: “Il 2022 è stato preceduto da chiusure, paure, incertezze, nuove norme. Mai come ora è necessario alzare lo sguardo sul nostro futuro. È tempo di pensare oltre la pandemia. Con il Covid ci dovremo convivere, rispettando le nuove regole, rispettando le leggi e rispettando la salute di tutti. Ricerca, ricerca e ancora ricerca. Da qui si deve iniziare per costruire il futuro dei nostri agricoltori: un futuro che sia migliore e più sostenibile”.