Limone – Circola dal 10 gennaio il bus sostitutivo del treno Limone- Fossano delle 7.32, ma, per oscuri motivi, è inspiegabilmente in incognito.
Il servizio, attivo dal lunedì al venerdì, era stato rivendicato dai pendolari e dai comuni di Robilante e Vernante con un ordine del giorno dei rispettivi consigli dopo l’incauta soppressione del treno prevista con l’entrata in vigore, il 12 dicembre, dell’orario ferroviario invernale. Quel treno con una media di una quarantina di passeggeri era il più utilizzato dagli abitanti della Valle Vermenagna.
La Regione Piemonte, presa consapevolezza dell’importanza della corsa per i pendolari, ha commissionato a Trenitalia di effettuare il servizio da lunedì scorso. Purtroppo la comunicazione è stata assente e per tutta la settimana il mezzo ha circolato quasi vuoto. Non erano a conoscenza del nuovo servizio né i pendolari né gli addetti agli sportelli della stazione di Cuneo.
Un fatto grave cui si aggiunge che neanche sul sito di Trenitalia il servizio del bus non è riportato.
I fogli degli avvisi ai viaggiatori ufficiali in cui si annuncia “che dal 10 gennaio si potenzia l’offerta commerciale con i seguenti nuovi bus Limone-Fossano; Alessandria-Casale Monferrato e ritorno” sono timidamente apparsi oggi. Già ieri, provvidenzialmente grazie al passaparola, alcuni pendolari avevano avuto l’accortezza di affiggere dei fogli informativi nelle stazioni tra Cuneo e Limone.
“Questa mattina – testimonia Sergio Dalmasso di Vernante – ho utilizzato il bus perché ieri ho avuto la notizia dell’istituzione del servizio. Qualche giorno fa avendo l’assessore Gabusi dichiarato in risposta ad un’interpellanza del consigliere Martinetti che avrebbe messo il servizio istitutivo ho chiesto informazioni in biglietteria a Cuneo. Una signora, gentilmente ha fatto tre telefonate senza avere conferma dell’ attivazione del bus e poi si è presa il mio numero di telefono per aggiornarmi. Questa mattina mi ha chiamato per segnalare la presenza del servizio bus”.
Per una settimana lavoratori, studenti, viaggiatori occasionali hanno viaggiato con l’auto oppure hanno anticipato la partenza al treno precedente, quello delle 6.40, subendo inutilmente disagi e maggiori costi a causa di una manifesta incapacità di comunicare adeguatamente un servizio pagato dalla Regione. Una doppia beffa per i suoi cittadini.