Riceviamo e pubblichiamo
Egregio direttore, il problema della convivenza è tra animali domestici e il lupo è sempre una tristissima realtà delle nostre zone alpine. Ho appena iniziato, con entusiasmo l’attività di pastore e allevatore, le mie bestie mi sono inseparabili, ma trovarle ancora una mattina divorate da un altro animale è un immagine straziante per me.
Sento i nonni e le persone anziane dirmi che il lupo è sempre stato predatore, la gente di montagna ha lottato a lungo per liberarsene e non mi capacito che esso venga indisturbato a massacrare i miei animali a due passi da casa, in una cittadina come Bernezzo.
Questo animale ora si diffonde anche in pianura, perché gode di troppa protezione.
I pastori saliti in montagna quando hanno protestato si son trovato impotenti davanti ad un muro di indifferenza e complicità. A scuola mi hanno insegnato che i muri costruiti contro il buon senso prima o poi cadono. Allora non rimane che contare i danni che hanno prodotto.
La gente di montagna è abituata a combattere da sola contro le avversità, ma non riesce a comprendere quelle difficoltà create appositamente. L’immagine dei miei animali sgozzati non può essere cancellata dalla frase “Tanto ti paghiamo i danni “.
A pagare i danni siamo anche noi pastori con assicurazioni sempre più costose, per portare gli animali in montagna. Altri paesi europei non danno molta protezione al lupo, che ha pur diritto di vivere ma in zone più controllate. Ad esempio la zona di Cuneo ha più lupi di tutte le Alpi francesi messe insieme.
Io sarò sempre in difesa dei nostri animali pacifici, che ci danno anche la possibilità di guadagnarci da vivere e spero che noi pastori e allevatori, sappiamo far sentire la nostra voce insieme, e trovare una linea comune di difesa. Lo strazio di vedere gli affezionati animali così atrocemente massacrati non lascia la mia mente.
Lorenzo Bodino