Cuneo – Il Piemonte risulta al secondo posto delle regioni italiane per l’uso degli anticorpi monoclonali. Nella settimana dal 29 dicembre al 4 gennaio in Piemonte ci sono state 475 richieste di prescrizioni, dato inferiore solo al Lazio che ha avuto 561 richieste. In totale, dall’inizio del monitoraggio ad oggi il Piemonte ha inviato 2.130 richieste di prescrizioni.
“Insieme al protocollo delle cure domiciliari e ai vaccini gli anticorpi monoclonali forniscono al Piemonte un’arma in più contro covid-19 nella fase precoce della malattia.- sottolineano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi – È un’opportunità importante, perché consente di affrontare il virus in modo attivo, senza aspettare l’aggravarsi del quadro clinico del paziente. In questo caso, si tratta di una cura da praticare in ambulatorio specializzato o in ospedale, ma l’aspetto fondamentale rimane la corretta e tempestiva interazione tra il sistema di medicina territoriale e gli ospedali”.
Per quanto riguarda gli antivirali, venerdi 7 gennaio è iniziato l’utilizzo delle 739 confezioni di pillole contro il Covid che possono essere somministrata a domicilio: il farmaco Molnupiravir della Merck, usato per la cura di chi viene colpito dal virus e si ammala. La pillola sarà prescritta ai soggetti maggiorenni ritenuti maggiormente a rischio di sviluppare una forma grave e dovrà essere somministrata nei primi giorni dalla diagnosi, pena la perdita della propria efficacia.
Ieri lunedì 11 gennaio sono 42.900 le persone comunicate all’Unità di Crisi della Regione che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid. A 3.513 è stata somministrata la prima dose, a 3.822 la seconda, a 35.565 la terza. Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 8.313.973 dosi, di cui 3.138.492 come seconde e 1.695.771 come terze.