È il terzo grande reportage di viaggio di Erika Fatland, la scrittrice e giornalista norvegese che ha già regalato due splendide testimonianze di viaggio: “Sovietistan” nelle repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale tra cinque paesi Turkmenistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, e “La frontiera”, un viaggio intorno ai confini russi, da Pyongyang alla Lapponia, entrambi bestseller internazionali. Questa volta compone un nuovo ammaliante reportage che spazia dalla storia, alla geografia classica, alla geopolitica, analizzando i rapporti tra nazioni intorno all’Himalaya. Dal Pakistan al Myanmar, attraversando il Nepal, l’India, il Tibet e il Bhutan, cinque paesi abitati da centinaia di etnie e culture dalle innumerevoli lingue e tradizioni, l’antropologa si lancia in un itinerario affascinante e pieno di sorprese, dove a dominare la scena non sono solo vette maestose e orizzonti perduti, ma uomini, e soprattutto donne, con la loro vita e le loro storie che vivono nelle valli di montagna appartate. Qui le religioni mondiali dell’Islam, del Buddismo e dell’Induismo si mescolano con le antiche religioni sciamaniche. Modernità e tradizione si scontrano, mentre le grandi potenze si contendono l’influenza. Dell’Himalaya ci sembra di sapere tutto attraverso il racconto degli alpinisti che salgono sull’Everest e di viaggiatori alla ricerca spirituale dei monasteri buddisti. Ma quanto sappiamo in realtà delle persone che vivono in Himalaya? Fatland ce li fa incontrare da vicino, mentre ci accompagna in un viaggio vertiginoso sulle alture, attraverso paesaggi incredibili e una storia mondiale drammatica e sconosciuta, fino ai conflitti infiammabili di oggi.
La vita in alto
di Erika Fatland
Marsilio
21 euro