Spesso confusa con l’ottimismo, la speranza è una forma di accoglienza, non di passiva accettazione della realtà. Sperare è il solo modo di cambiare il mondo. Ne è convinto il domenicano, Adrien Candiard che vive al Cairo dal 2012 ed è tra i più raffinati conoscitori del mondo arabo-islamico. Il mondo è complesso, di una complessità che dobbiamo amare e proprio per questa ragione la speranza cristiana non richiede ottimismo, ma coraggio. Sperare è qualcosa di molto concreto i cristiani devono ricordarsi che sono i portatori di questa speranza proprio e ancora di più in una società sfiduciata e depressa e in un cristianesimo che arranca e ormai minoranza.
“Sperare – dice Candiard – è credere che Dio ci rende capaci di atti eterni. Sperare è capire che quando amiamo, quell’amore non è solo un bel sentimento in una marea di assurdità destinata alla morte, ma una finestra che apriamo sull’eternità. Perché questi atti eterni, questi atti che possiamo fare e il cui frutto è eterno, sono naturalmente gli atti d’amore, gli unici che contano. Sono quelli che costruiscono, già nel nostro mondo, l’eternità, il Regno di Dio”.
Il modo attende da noi che viviamo nella speranza e per le cose che contano davvero. Se la fede è un dono che si riceve e poi va accolto e coltivato, la speranza è una decisione personale che impegna la propria volontà. Ed è impegno per il futuro.
Un libro imperdibile.
La speranza non è ottimismo
di Andrien Candiard
Emi
12 euro