Savigliano – C’è anche un pezzo di Cuneo nel prestigioso riconoscimento attribuito al The Connaught Bar che per il secondo anno consecutivo si aggiudica il premio come miglior bar del mondo.
Nel locale situato all’interno dell’omonimo hotel cinque stelle del quartiere Mayfair di Londra, lavora il saviglianese Francesco Gaido.
Il premio “50 Best Bars 2021” è un riconoscimento a forte matrice italiana se si considera che il team alla guida del locale è composto in gran parte da professionisti del Belpaese. Alla guida, Ago Perrone, Giorgio Bargiani e Maura Milia rispettivamente “Director of Mixologist”, “Head Miixologist” e “Deputy Bar Manager” del locale londinese.
Classe 1994, Francesco Gaido lavora al Connaught dal 2018.
“Questo riconoscimento – commenta Gaido – conferma la bontà del nostro lavoro volto a mantenere l’attenzione verso la soddisfazione del cliente, incontrarne e superarne le aspettative. Un lavoro di squadra che è stato apprezzato dai giurati”.
In particolar modo questi sono stati impressionati dalla rivisitazione del Dry Martini preparato con sapienza e creatività, quasi come un rito, davanti ai clienti. Eleganza, classe, estro e fantasia sono punti fondamentali messi a segno dal Bar aperto nel 2008 in uno dei punti più eleganti e ben frequentati di Londra.
Dedizione e voglia di imparare sono le basi su cui invece si fonda l’attività di Francesco Gaido che, nonostante la giovane età, vanta una lunga esperienza nel settore. Una gavetta fatta muovendo i primi passi in alcuni locali cuneesi per poi spiccare il volo verso luoghi più quotati come il Kempisnski, il Danieli e il Cipriani (Venezia).Poi il trasferimento a Londra, il ripartire dal basso ma con voglia di crescere. Una crescita esponenziale che lo ha portato ad essere un punto fermo in sala e al bar con la possibilità di creare drink innovativi.
Il tutto con la fortuna di poter lavorare accanto ai migliori interpreti del ruolo di “bartender” a livello mondiale con l’umiltà che lo porta a mettersi in gioco ogni giorno in una metropoli lontana dalla “confort zone” cuneese.