Cuneo – Non si vota solo in provincia di Cuneo, ma per in altre 72 province per eleggere i consigli provinciali e 31 presidenti. Ma le elezioni di sabato potrebbero avere un epilogo diverso da quello previsto finora. Perché in un disegno di legge collegato alla legge di bilancio ci sarebbe una vera e propria rivoluzione per correggere la riforma Delrio. Il ddl prevederebbe di aggiungere funzioni nuove alla Provincia, oltre a trasporti e scuola, anche quelle che già svolgono le Città metropolitane ovvero il piano strategico triennale del territorio, dell’organizzazione dei servizi pubblici generali, di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale e dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito locale. Ma non solo il ddl riporterebbe la durata del mandato in 5 anni sia per i presidenti che per i consigli provinciali e soprattutto il ripristino di una vera e propria giunta. Gli assessori saranno 3 (o 4 nei territori con oltre un milione di abitanti, ma non è il caso della Granda), potranno essere anche tecnici esterni e saranno pagati con un’indennità pari al 50% dei loro omologhi comunali. Da un anno ai presidenti viene riconosciuta un’indennità che è equiparata a quella del sindaco del Comune capoluogo, e che viene erogata in parte dal comune e in parte dall’ente provinciale.
“In realtà – spiega il presidente Federico Borgna – credo che il ritorno delle giunte nelle province e le nuove mansioni, facciano parte del pacchetto di revisione del testo unico enti locali. Non credo possa essere già un collegato alla finanziaria. A tendere probabilmente sarà così, ma chissà quando”.