Barge – Avrebbe voluto vendere su Internet i cerchioni delle ruote di un’auto per mille euro ma si ritrovò ad averne versati tre volte tanto a due perfetti sconosciuti. La truffa, ormai molto consolidata per quanto riguarda le compravendite su Internet, è quella del pagamento con giroconto. Il finto acquirente chiama da un cellulare intestato a persona inesistente e si dichiara interessato all’acquisto di un qualsiasi oggetto. Dice di voler pagare subito e chiede al malcapitato di recarsi presso lo sportello bancario per fare il giroconto. Dopo una serie di numeri digitati sul display dello sportello bancomat, il venditore scopre non solo di non aver incassato la somma pattuita ma, amara sorpresa, di aver lui stesso versato denaro a uno sconosciuto. Il signor D. N. di Barge ne versò 3.000 su tre carte Postepay intestate a C. G. e D. R., rinviati a giudizio per truffa. In questo caso è stata coinvolta nel reato anche un’ignara signora residente in provincia di Roma, a cui vennero rubati i documenti e utilizzati per attivare l’utenza telefonica usata per contattare il venditore. La donna ha riferito in aula di aver dato copia del suo documento solo al negozio di telefonia cui si era rivolta per attivare il numero di cellulare di un suo parente. Il processo è stato rinviato a febbraio per ulteriori testimonianze e per la sentenza.