Mondovì – Nel biennio 2019-2020, il Centro Trasfusionale di Mondovì ha registrato un calo di donazioni di 242 unità di sangue, pari a circa il 5,48% in meno confronto agli anni precedenti.
Nonostante l’evidente flessione, il dato deve però essere contestualizzato al periodo di emergenza sanitaria ed inoltre confrontato a due realtà geograficamente molto vicine come Cuneo e Savigliano, che hanno invece registrato rispettivamente un calo del 21,02% e del 9,82%.
Un altro dato da evidenziare è che il 92% del totale dei donatori dell’Asl Cn1 è iscritto ad associazioni di volontariato: questo conferma che, oltre al ruolo riconosciuto dalla legge, le realtà solidaristiche sono catalizzatori di atteggiamenti a favore della collettività.
“Un altro elemento che ha contribuito a dare buoni risultati – spiega Mauro Benedetto, Presidente della Fidas Monregalese – è stata la nostra richiesta, approvata dall’Asl, di potersi recare al Centro Trasfusionale di Mondovì anche in alcune domeniche specifiche dell’anno: ciò ha permesso di andare incontro alle esigenze di molti donatori impegnati in settimana per motivi di lavoro”.
In una riunione del 15 novembre scorso tra Asl Cn1, rappresentata dalla responsabile del SIMT (Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale) di Savigliano, dott.ssa Silvia Tavera, e dal Direttore dei presidi ospedalieri, dott. Mirco Grillo, e le varie associazioni del dono provinciali FIDAS, AVIS e GASM, sono emerse alcune criticità legate invece ai problemi di personale sanitario. In tutto il Piemonte ad oggi mancano 24 medici trasfusionisti, di questi, 4 nell’Asl Cn1. Si aggiunge inoltre il delicato problema del personale sanitario che ha deciso di non vaccinarsi e che dovrà essere necessariamente sospeso dal servizio. Nella provincia di Cuneo sono 276 le persone interessate a questo provvedimento che coinvolge medici, infermieri e operatori socio sanitari.