Cuneo – “Appresa la triste notizia della morte di S. E. Mons. Aldo Giordano, la Presidenza e il Segretariato del CCEE si stringono ai familiari di don Aldo e ai suoi collaboratori di Bruxelles e invocano il Signore della Vita perché accolga in Paradiso il suo servo fedele, uomo di dialogo e di pace. I vescovi europei e, in particolare, il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, del quale mons. Giordano è stato segretario generale dal 1995 al 2008, hanno potuto conoscere la dedizione con cui ha servito la Chiesa e beneficiare della sua gioia e del suo impegno per l’evangelizzazione in tutto il continente europeo”.
Così scrive il Consiglio delle Conferenze episcopali europee dopo la notizia della morte di monsignor Aldo Giordano. Prima come segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa a St. Gallen in Svizzera dal 1995, poi dal 2008 osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa di Strasburgo, don Aldo aveva nel cuore l’Europa.
Il 1° febbraio del 2014 qualche mese dopo l’ordinazione episcopale avvenuta a Cuneo delle mani di monsignor Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, che presiederà anche i funerali i domani, prima della partenza come nunzio a Caracas, monsignor Aldo Giordano, da sempre legato al Movimento dei Focolari di Chiara Lubich, tiene un incontro al Centro Mariapoli di Villa Moffa a Bra sulla sua “storia europea”, un continente per cui ha lavorato tanto nel costruire un’Europa nuova che lui credeva essere possibile grazie alla cultura del dialogo e dell’incontro.
“Anche la mia ordinazione a Cuneo – esordisce m0nsignor Aldo – è stata un’esperienza europea, che io vivo fina dal 1995. A Cuneo sono arrivati i rappresentanti di 50 o 60 paesi d’Europa, tra vescovi, ambasciatori, parlamentari. In questi 20 anni in cui mi occupo di Europa le chiavi di lettura per capire una complessità sono sempre le stesse ma la differenza che le ho riempite di esperienza”.