Cuneo – “Vorrei che questo luogo diventasse veramente la casa di tutti”. Con queste parole il vescovo Piero Delbosco ha inaugurato lunedì 6 dicembre il Vescovado nuovo di Cuneo in via Amedeo Rossi 28. Qui dove sorgeva il Seminario vescovile oggi si trovano la residenza del vescovo diocesano insieme agli uffici della Curia, l’Archivio storico e la Biblioteca, l’Istituto diocesano di Musica sacra e la Fondazione opere diocesane.
Un centinaio di persone hanno risposto all’invito della diocesi di Cuneo per l’inaugurazione dei nuovi spazi. È la conclusione di un percorso di accentramento degli uffici diocesani insieme con l’abitazione del Vescovo che da settembre è stata trasferita dal Vescovado vecchio di via Roma 7, dopo 200 anni.
“Paiono traversie ma sono opportunità. Usiamo questa celebre espressione del filosofo Giambattista Vico per riassumere le ragioni che hanno determinato il trasferimento della residenza del Vescovo diocesano di Cuneo e della sua Curia – ha detto don Elio Dotto, Cancelliere della Curia diocesana di Cuneo -. Le traversie sono note nella comunità ecclesiale. Dal 2002 il Seminario vescovile di Cuneo che aveva sede qui è stato chiuso contestualmente all’istituzione del Seminario interdiocesano di Fossano unico per le cinque diocesi. Quella chiusura dava evidenza alla crisi del seminario nella forma tridentina. Ma anche del declino della vocazione alla vita sacerdotale. Nella diocesi di Cuneo tra dieci anni i preti in piena attività saranno la metà degli attuali. È uno dei sintomi della trasformazione delle nostre Chiese. L’altra traversia è la crisi finanziaria che ha investito la diocesi di Cuneo nel decennio trascorso affrontata e risolta con la razionalizzazione dei nostri immobili. Per cui il palazzo del vescovado è stato ceduto all’Istituto diocesano per il sostentamento del clero affinché venga messo a reddito. In questo modo il patrimonio ecclesiastico è stato salvaguardato insieme alla finalità con cui la città di Cuneo aveva donato il palazzo Tornaforte alla nascente diocesi di Cuneo nel 1817. Cioè dare un sostentamento al Vescovo diocesano e al clero”.
Dopo la preghiera che si è tenuta nella cappella dedicata a Maria Immacolata, posta al centro della nuova Casa della Diocesi, e una breve illustrazione di don Elio Dotto delle ragioni della nascita del Vescovado nuovo di Cuneo e la storia dei due palazzi raccontata da don GianMichele Gazzola, i partecipanti hanno visitato la nuova residenza del Vescovo. È stata anche scoperta da mons. Delbosco insieme ai Vicari generali di Cuneo e di Fossano, don Giuseppe Panero e don Pierangelo Chiaramello, la lapide con la cronotassi (l’elenco in ordine cronologico) dei Vescovi diocesani di Cuneo. Infine sono stati intitolati l’Istituto diocesano di Musica sacra a Don Gianfranco Agamenone, la sala delle udienze a Don Pietro Ristorto e l’Archivio storico e Biblioteca a Don Alfonso Maria Riberi.
“Questo è un giorno che segna una tappa importante nella storia della nostra Città e della nostra comunità – dice Federico Borgna, sindaco di Cuneo -. Quello che mi auguro è che il vescovado e la Chiesa della nostra città in questa sede possa continuare ad essere per i prossimi secoli una guida di fede, per chi ha il dono della fede, e di valori che sono della nostra comunità, sia per quella cristiana che per quella laica. I valori sono quelli cattolici e sono valori condivisi. Credo che questo è avvenuto nella storia con il lavoro di molte persone che hanno fatto e continuano a fare la loro parte perché una comunità si riconosca in valori condivisi. Buon cammino”.
Il vescovo durante la preghiera ha affidato a Maria Immacolata il futuro della Chiesa cuneese: “A Maria Immacolata vorrei affidare il lavoro della Curia a sostegno di tutte le parrocchie di Cuneo e di Fossano. Affidare le nostre diocesi che in questi giorni si stanno interrogando nel sinodo diocesano. A Maria vorrei affidare tutti coloro, specie i giovani, che si stanno interrogando sul loro futuro e sulla loro vocazione. Vorrei che questo luogo diventasse veramente casa di tutti. A Maria vorrei affidare tutte le ansie, preoccupazioni e fragilità nostre e che ci insegni a fidarci di Dio”.