Cuneo – Oltre il 20% delle persone che si rivolge ai Centri di ascolto delle Caritas ha problemi abitativi. Su scala provinciale sono 691 casi da gennaio a settembre di quest’anno. Un dato che emerge dal sistema di raccolta Matriosca che ha evidenziato come in provincia di Cuneo il problema della casa sia sentito.
Territorialmente in testa alle richieste c’è la diocesi di Cuneo, con 160 casi su 505 accessi al Centro di ascolto, il 31,68%. Nella diocesi di Mondovì sono il 27,86%, 217 casi su 779. In quella di Fossano si registrano 79 richieste su 372 accessi al Centro, per una percentuale del 21,24%. A seguire Saluzzo con il 18,06% delle richieste, 78 casi su 432; Alba con l’11,38%, cioè 76 casi su 668. Fuori dalle diocesi cuneesi, ma sempre in provincia, ci sono anche da sommare le 81 richieste di Savigliano, Racconigi e Bra raccolte dalla Caritas torinese.
Se poi si incrociano questi dati con i numeri relativi agli sfratti dell’anno 2020, emerge come nella diocesi di Cuneo sono state emesse 63 convalide di sfratto per morosità, di cui 45 nella città di Cuneo. Di questi ne sono stati eseguiti 32. Per quanto riguarda la diocesi di Fossano, invece, le convalide di sfratto sono state 22, di cui 15 solo a Fossano. Sono stati 7 gli sfratti portati a termine.
“Al di là dei numeri, che pure hanno una propria valenza irrinunciabile, l’esperienza di questi mesi nell’inserimento e nella valutazione dei dati mette in evidenza alcune situazioni precise – dicono Enrico Manassero e Nino Mana, direttori delle Caritas di Cuneo e di Fossano -. Da un lato vi è un forte problema di mantenimento dell’abitazione, la fatica cioè a pagare le utenze, innanzitutto la luce, che è la grande preoccupazione di molti nostri beneficiari, e subito dopo l’affitto. Da notare che questo vale anche per chi vive in casa Atc”. Un altro aspetto da rilevare è la difficoltà di reperire un alloggio con canone accettabile per famiglie già in difficoltà economica. “Oltre al costo elevato dell’affitto, sovente è necessario garantire cauzioni elevate o fidejussioni per poter affittare un appartamento, e ciò diventa impossibile per famiglie con fragilità economica – continuano Manassero e Mana -. Tale problema si scontra con la necessità da parte dei proprietari delle case di avere tutele e garanzie rispetto al pagamento dell’affitto e al mantenimento in buono stato della loro proprietà. È un problema complesso e di difficile risoluzione. Ecco perché la campagna dell’Avvento di Caritas diocesana quest’anno vuole aprire lo sguardo sul problema ‘casa’, senza la pretesa di trovare soluzioni, ma con l’intento di stimolare la riflessione all’interno delle comunità. Spesso è un problema di conoscenza e di fiducia. Allora come possiamo creare legami che portino gradualmente a una maggiore conoscenza reciproca e una conseguente apertura?”.