Cuneo – L’attività era frenetica, non tanto in edilizia quanto nello spaccio di cocaina, con un andirivieni del loro furgone da zone rurali e boschive (da cui il nome dell’operazione, “Fantabosco”) e con un giro d’affari di decine di migliaia di euro: gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Cuneo hanno sgominato una banda composta da albanesi e italiani, di cui due sono finiti in carcere e un altro ha l’obbligo di firma, mentre altre tre persone sono state denunciate, oltre a clienti segnalati come assuntori (tra cui uno a cui sono state sequestrate 19 tra pistole e fucili e a cui è stato sospeso il porto d’armi). Tra le “abitudini” degli spacciatori c’era quella di nascondere la droga in zone isolate, per poi recuperarla all’occorrenza e “distribuirla” in giornata ai clienti. Oltre venti nascondigli (a Morozzo, Trucchi, Beinette e Peveragno, oltre ad aree del Parco fluviale), in quattro dei quali i poliziotti hanno sequestrato in totale quasi tre etti di cocaina, quasi tutta in pietra e comunque con un principio attivo molto elevato (da cui ottenere oltre 500 grammi per lo spaccio, con un introito intorno ai 40.000 euro); e nonostante questi “colpi”, la banda continuava ad avere la disponibilità economica per rifornirsi e continuare a spacciare. Tutto era iniziato con un inseguimento in centro città, nella zona di corso Dante, a marzo, durante il lockdown: una sera manovre pericolose lungo le vie cittadine (compreso un tratto contromano) fecero scattare l’intervento della Polizia, la cui pattuglia fu speronata e mandata in testacoda, oltre ai danni ad altre auto parcheggiate. Risaliti al proprietario dell’auto, i primi ritrovamenti di droga e poi la ricostruzione della catena di spaccio.