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Giovedì 26 dicembre 2024

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Cittadinanza benemerita a padre Aurelio Gazzera e all’ingegner Bruno Gardini

Il consiglio comunale di Cuneo ha approvato le proposte di conferimento della cittadinanza benemerita

La Guida - Cittadinanza benemerita a padre Aurelio Gazzera e all’ingegner Bruno Gardini

Cuneo – Il consiglio comunale di Cuneo ha approvato all’unanimità, nella serata di lunedì 29 novembre, il conferimento dell’onorificenza di cittadinanza benemerita a padre Aurelio Gazzera e all’ingegner Bruno Gardini. 

La cittadinanza benemerita a Padre Aurelio Gazzera è stata conferita con la motivazione: “Per essere modello positivo per l’esempio di una vita ispirata ai fondamentali valori della solidarietà umana, specialmente nei confronti delle persone più deboli ed emarginate”. 

A Bruno Gardini la cittadinanza è stata conferita “per essere modello positivo per il contributo dato al progresso del sapere o per il prestigio conseguito attraverso gli studi, l’insegnamento, la ricerca”. 

Padre Aurelio Gazzera

“Questo riconoscimento di Cittadinanza Benemerita – ha detto il presidente del consiglio comunale, Alessandro Spedale – è il grazie che la Città di Cuneo rivolge a padre Aurelio Gazzera che con il suo ruolo di “promotore di Pace” rappresenta un modello positivo per l’esempio di una vita ispirata ai fondamentali valori della solidarietà umana, specialmente nei confronti delle persone più deboli ed emarginate”. 
Frate carmelitano scalzo nato a Cuneo nel 1962, padre Aurelio Gazzera è impegnato dal 1992 in un’intensa attività interreligiosa e di pace nella Repubblica Centrafricana, negli anni della guerra civile e in presenza delle forze ribelli.

“Nel dicembre 2013 – si legge nella delibera – con i primi attacchi “anti-balaka” a Bozoum, accoglie presso la Missione Saint Michel circa 6.000 persone per un periodo di 45 giomi: oltre a queste vengono seguiti altri 2.000 rifugiati musulmani e, successivamente alla partenza delle bande Séléka, altre 2.500 persone. Inizia un’intensa attività diplomatica e di mediazione che coinvolge anche esponenti della Chiesa protestante, la Prefettura dell’Ouham-Pendé oltre a rappresentanti della comunità cristiana e mussulmana. Questo impegno così forte da parte di un frate italiano “conquista” le bande “Séléka”, gli “anti Balaka” e la comunità mussulmana: è grazie a questo lavoro che la “Séléka” lascia il territorio con una forte diminuzione di atti di violenza che passano da 140 vittime del mese precedente a 2.  Grazie a questo lavoro di informazione e diffusione padre Aurelio Gazzera diviene punto di riferimento per giornalisti, ONG ed operatori governativi. Il 27 dicembre 2017 il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella gli conferisce l’onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana.  Nell’aprile 2019 viene arrestato mentre sta documentando con foto e testimonianze i danni ambientali e sulle persone del territorio causati da aziende impegnate nello sfruttamento delle ricchezze del paese.  A partire da novembre 2020 si è trasferito a Baoro come “Responsabile” della pastorale dei villaggi nella “brousse”, delle scuole dei villaggi e della “Scuola meccanica” di Baoro, continuando il suo ruolo per la “Caritas Centrafrique — Diocése de Bouar”. 

“Padre Aurelio Gazzera, grazie al suo impegno, è riuscito a far crescere e a dare dignità alla comunità di Bozoum, una delle 6 prefetture della Repubblica Centrafricana, falcidiata da una guerra civile che si protrae da tempo – ha detto il presidente del Consiglio, Alessandro Spedale – In questa guerra padre Aurelio è diventato un punto di riferimento per la popolazione lavorando assiduamente per l’integrazione e per la pace del Paese”.

Bruno Gardini

“Questo riconoscimento di Cittadinanza Benemerita è il grazie che la Città di Cuneo rivolge all’ingegnere Bruno Gardini che con il suo lavoro e le sue ricerche rappresenta un modello positivo per il contributo dato al progresso del sapere o per il prestigio conseguito attraverso gli studi, l’insegnamento, la ricerca”. 

Nato a Cuneo nel 1947, diplomato perito elettronico e laureato in Ingegneria al Politecnico di Torino, Bruno Gardini vive in Olanda. 

Dopo alcuni anni di insegnamento al Politecnico, nel ’75 ha vinto una borsa di ricerca dell’Agenzia Spaziale Europea, presso il centro tecnologico a Noordwijk in Olanda. 

“Dal 1978 al 1981 lavora in Germania – si legge nel profilo inserito nella delibera approvata dal consiglio comunale – come responsabile per la progettazione e sviluppo dei sistemi di controllo di assetto, propulsione e trasferimenti di orbita nei progetti “Ulysses” e “Giotto”. Ulysses sarà la prima sonda interplanetaria europea a raggiungere Giove e entrare in un’orbita polare attorno al sole. Bruno Gardini ritorna all’ESTEC nel 1981 e lavora come ingegnere specialista nel controllo di assetto e trasferimenti di orbita in supporto di diversi progetti ESA”. 

Tra i suoi incarichi, è stato responsabile tecnico della missione “Soho”, osservatore solare che ha aperto nuove frontiere nel campo dello studio delle onde sismiche superficiali del sole, della corona, delle macchie e delle tempeste solari e project manager per la missione “Envisat”, satellite di osservazione terrestre dedicato alla misura del livello dei ghiacci polari, al rilevamento dei dati di inquinamento dell’atmosfera e dei mari, e alla densità dello strato di ozono. 

“Nel 1998 diventa Project Manager della missione “Rosetta” destinata a studiare la morfologia e la composizione fisico-chimica del nucleo di una cometa”. “Nel 2001, Bruno Gardini fa parte di un piccolo gruppo di persone che iniziano a studiare un nuovo programma dell’ESA per l’esplorazione del sistema solare, di cui diventa responsabile. Il programma “Aurora” comprende attività di sviluppo tecnologico e una serie di missioni automatiche per l’esplorazione di Marte. La prima di queste missioni, “ExoMars”, in collaborazione con la Russia e prevista per il lancio nel 2022, porterà su Marte un veicolo semovente dotato di una trivella per prelevare campioni di roccia del sottosuolo. La missione seguente, Mars Sample Retum “MSR”, avrà invece il compito di riportare sulla terra dei campioni di rocce marziane per essere analizzate nei laboratori terrestri. Basata su una larga cooperazione internazionale e in primo luogo con la NASA e il Jet Propulsion Laboratory, questa missione di grande interesse scientifico, potrebbe segnare il primo passo verso l’esplorazione umana di Marte in un più lontano futuro”.  

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