Cuneo – Non sono centredestra e centronistra, non solo Azione di Calenda e Costa che aveva per primo annunciato l’intenzione della lista autonoma, ma alle elezioni in consiglio provinciale c’è anche una lista die piccoli comuni “Piccoli Comuni della Granda”.
Sei i canddidati: Giovanni Gatti, sindaco di Moretta; Daniela Costamagna, sindaco di Vottignasco; Katia Nicoletta Disderi, consigliere comunale di Revello; Francesca Reitano, consigliere comunale di Cardè; Maurizio Rignon, vicesindaco di Castelmagno e Giuseppe Sarcinelli, sindaco di Villafalletto.
Una scelta che la lista sintetizza in tre parole: “Comuni: identità e storia”. Si dichiara totalmente apartitica e non legata ad alcun soggetto partitico di qualsiasi estrazione. “Siamo Sindaci e amministratori – dicono i sei – che amano e lavorano per il proprio territorio cercando di sviluppare attraverso l’Associazionismo tra Comuni, dei progetti strategici di sviluppo delle piccole, medie e grandi realtà territoriali. Per noi innanzitutto conta il rapporto sincero con il cittadino, l’uomo comune che si presenta presso il Municipio e ha bisogno di essere ascoltato. Sono queste le richieste che noi vorremmo portare nel Consiglio Provinciale, richieste e progetti concreti dove l’Associazionismo diventa forza per costruire e non unione forzata imposta dall’alto. Siamo aperti a tutte le realtà della Provincia a tutte le collaborazioni che ci verranno presentate. Vogliamo salvaguardare la desertificazione sociale e commerciale ormai in atto delle Terre di Mezzo, della montagna, delle zone territorialmente marginali e tentare di affrontare insieme i tanti problemi irrisolti delle periferie e delle città. Vorremmo veramente costruire un sistema di interscambio tra il mondo rurale-periferico e la città con una visione non solo prettamente provinciale ma aperta ai grandi progetti inter-regionali e sovranazionali. Vorremmo far si che la nostra Provincia esca dall’isolamento ormai cronico di questo cul de sac geografico venutosi a creare forse proprio per la nostra mancanza di apertura di visione europea così tanto declamata a parole ma mai attuata nei fatti”.