Cuneo – Sabato scorso, 20 novembre, dopo 8 mesi, è terminata l’attività del “Punto di vaccinazione territoriale Covid-19” di Cuneo, situato al Movicentro. Il centro vaccinale del Movicentro era stato aperto il 20 marzo 2021, inizialmente con operatività prevista fino al 31 ottobre 2021. A fine ottobre era poi stato stabilito di proseguire la campagna vaccinale nella tendostruttura del Movicentro prorogando la convezione tra Comune e ASL Cn1 fino al 20 novembre (prorogabile ancora automaticamente fino al 10 dicembre).
“L’asl Cn1 – sottolineano dal Comune – ha ora deciso di concentrare l’utenza verso il centro vaccinale della Bertello, a Borgo San Dalmazzo, in modo da razionalizzare spazi ed energie”.
“Abbiamo sempre collaborato in modo molto proficuo con ASL Cn1 in tutti questi mesi – dichiarano il Sindaco Federico Borgna e l’Assessore alla Protezione Civile Davide Dalmasso – e continueremo in questa direzione. Certo per i cuneesi sarà leggermente più scomodo doversi recare a Borgo, ma crediamo che razionalizzare le energie dopo tutti questi mesi sfiancanti possa essere una soluzione logica. Gli sforzi fatti ci hanno premiato e le recenti classifiche che vedono la città di Cuneo come la più vaccinata del Piemonte ci fanno dire che il lavoro è stato egregio”.
“A tal proposito – proseguono – ci preme ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una mano, a partire da gruppi e associazioni come il gruppo comunale dei volontari di Protezione Civile, l’Associazione Volontari Ospedalieri Onlus, la Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), l’A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia), l’Associazione Nazionale Alpini, la delegazione provinciale dell’Associazione Fuoristradistica Piemontese e i volontari di Angeli in Moto. In totale oltre 160 persone che hanno offerto il loro tempo per il bene della comunità. Un ringraziamento va anche agli sponsor e a tutto il personale sanitario, che ha contribuito in maniera determinante al successo della campagna vaccinale a Cuneo. La speranza adesso è di uscire il prima possibile da questa situazione, per poter ritornare a una vita normale, come prima della pandemia”.