Entracque – Sono 2.654 i camosci censiti sulle Alpi Marittime in occasione dell’ultimo monitoraggio effettuato nelle scorse settimane dal personale di vigilanza dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime coadiuvati dai colleghi del servizio tecnico e da alcuni studenti.
Il dato è in linea con quello del 2019, anno dell’ultimo censimento (lo scorso anno a causa della tempesta Alex, che ha impedito l’accesso a gran parte del territorio, non è stato effettuato alcun monitoraggio), quando i capi censiti furono 2.634. Il numero di camosci nell’area delle Alpi Marittime è decisamente inferiore a quello riscontrato, ad esempio, nel 2008 prima delle copiose nevicate dell’inverno 2008-2009 e dell’epizoozia di cherato-congiuntivite (malattia che influisce sulla capacità visiva degli animali rendendo così più difficili gli spostamenti) che hanno generato un importante tasso di mortalità degli ungulati, così come il gelicidio dell’inverno 2017-2018. La diminuzione, in termini numerici, della popolazione di camosci non ha, però, interessato le sole Marittime, ma anche altre aree alpine.
Il metodo utilizzato dal personale del Parco per il rilevamento è quello del cosiddetto “block count” (conteggio a vista su area parcellizzata) che consiste nel conteggio degli animali osservati da operatori localizzati in postazioni fisse o in movimento lungo percorsi ben definiti. Il numero di animali contati viene poi assimilato alla popolazione minima vitale su cui viene calcolata anche la struttura della popolazione.